C’era molta, forse troppa curiosità per questa prima uscita della Magic Circle che, lo ricordiamo, è l’etichetta di Joey DeMaio, personaggio che non necessita certo di presentazioni. In molti, compreso il sottoscritto, si aspettavano un disco di qualche sconosciuto talento statunitense all’insegna di un metallo incontaminato, il cosiddetto “true metal”; la speranza era quella che il caro Joey scovasse una nuova band davvero U.S. metal dato che oggigiorno le nuove leve degne d’attenzione, in questo genere, scarseggiano proprio. Invece con mia grande sorpresa (una brutta sorpresa, lo dico già da ora) non è così, ma la mia amarezza non è causata tanto dal genere in cui si classifica questo lavoro ma dai brani veri e propri. I Bludgeon suonano infatti un thrash/death piuttosto scontato e ripetitivo, che non coinvolge l’ascoltatore, nonostante l’ottima produzione. Le capacità tecniche ci sono e come, il batterista ad esempio è un tritacarne con la doppia cassa, ma nonostante ciò manca a mio avviso quel qualcosa in più che serve ad un gruppo per piacere. I riffoni sono sì pesanti, ma si ripetono almeno quattro volte di seguito ogni volta che cambia un giro; la voce non esprime la rabbia dei testi, ma forse questa è una questione di gusti. Non è assolutamente mia intenzione infierire nei confronti di un gruppo che sicuramente si è impegnato fino in fondo, e non mi dilungo quindi nel descrivere quelli che a parer mio sono i difetti di questo lavoro che non arriva certo alla sufficienza; dico solo che ai fan dei Manowar questo disco difficilmente piacerà e il problema è che forse non piacerà nemmeno agli altri. Non capisco proprio come DeMaio abbia potuto deludermi, speriamo bene almeno per le prossime uscite di questa Magic Circle.