Dalle lande germaniche ecco spuntare i Mourning Caress, band dedita ad un death metal molto melodico e poco aggressivo, già discretamente conosciuta nel panorama underground per i precedenti demo “The Divine Grave” e “Perpective”. Insomma, a mio avviso, la solita solfa risentita e strasentita con forti influenze svedesi, su tutti i Dark Tranquillity (oltre tutto la copertina è stata disegnata dallo stesso Niklas Sundin). Non fraintendiamo, il prodotto finale non è affatto male, melodie orecchiabili, una certa carica di malinconia, e un’ottima produzione, sicuramente dovuta alla fase di mastering, eseguita da Mika Jussila ai Finnvox studios. In oltre ogni singolo componente è dotato di buona tecnica, anche se non ci sono particolari frangenti in cui questa esca davvero e possa essere apprezzata: la voce di Gerrit Mohr domina in modo eccelso i dieci brani presenti sul cd ed è sicuramente l’elemento che riesce ad emergere maggiormente nella piattezza generale dell’album. Nonostante tutti i difetti sopraccitati, bisogna constatare un forte potere evocativo in questa musica, capace di trasportare l’ascoltatore in un panorama post-industriale della Germania del dopoguerra: basta chiudere gli occhi per ritrovarsi circondati da vecchi capannoni, strutture metalliche ormai abbandonati…desolazione e solitudine, un mondo monocromatico, quasi sbiadito, nel quale ci si trova solamente accompagnati dalle melodie dei Mourning Caress. Dunque un lavoro solamente discreto dal punto di vista compositivo e delle idee, ma sicuramente buono per quanto riguarda l’atmosfera e la capacità comunicativa del quintetto tedesco. Questa è musica che vende, è di certo per questo che la Arise Records si sia affrettata a mettere sotto contratto un gruppo così. Non impressionante, non innovativo e nemmeno originale, semplicemente una band con un grosso potenziale di nuovi fans e di nuovi acquirenti…e naturalmente di nuovo denaro per la Arise.
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