Finalmente una compilation di indubbia utilità ad opera dell'attivissima "Il Male Production" di Bologna, realizzata con l'indubbio scopo di mostrare l'ottimo stato di salute della scena estrema italiana. L'apertura è ovviamente lasciata ai Malnàtt di Porz, che con la loro "guerra di nessuno" introducono nel migliore dei modi alcuni tratti comuni a molte delle band contenute in questa raccolta: black metal minimale ma non banale, inserti folkeggianti, tastiere usate con parsimonia ed intelligenza... Si torna invece su territori molto old style con i Tod, che ormai non posso più definire una novità visti gli ottimi lavori sfornati negli ultimi anni di attività. "Hate Campaign" è probabilmente il cavallo di battaglia della band bolognese, un pezzo che non ha nulla da invidiare ai capolavori norvegesi degli anni novanta! Piccolo passo indietro per i Conspectu Mortis, autori di un black metal sinfonico e molto orchestrale, sulla scia dei Dimmu Borgir... ascoltabile ma non particolarmente interessante. Rappresenta invece una delusione (per me) il pezzo del perugino Herr Thodde: il gruppo continua sulle coordinate del precedente demo, esasperando i già citati difetti (la vana ricerca di complicatissimi riff ad effetto, le stonate voci pulite...) e ritardando ancora per una volta la realizzazione di un pezzo che mi riesca realmente ad entusiasmare, nonostante sia nelle loro possibilità. I palermitani Legion Of Darkness confermano quanto fatto di buono in precedenza, con una canzone che non sposta di una virgola il loro sound né l'indiscussa qualità della band. Con gli Amphitrium ci spostiamo temporaneamente dai nostri cugini svizzeri, ed è un'ottima visita! "Crysalids" è un pezzo praticamente pronto per la grande distribuzione: registrato ottimamente, suonato in maniera impeccabile, vario, coinvolgente, a tratti entusiasmante! Sono davvero curioso di sentire se il gruppo è in grado di mantenersi su questi livello per un album intero... Il ritorno in patria è traumatico ma non troppo, grazie all'ottima prova dei Cold Void e della loro "Obscure Alcoholic Wound", che prende in prestito la timbrica vocale dagli ultimi Emperor, alternata ad ottime sovrapposizioni di voce pulita. Probabilmente non sono riuscito a capire gli Hesperia e il loro concept sul "ritorno di una civiltà arcaica", ma il pezzo è troppo confusionario ed inconcludente per riuscire ad impressionare. Tutto il contrario dei Mors Tua, che con il loro black metal con tromba si propongono ai vertici della compilation. Nonostante possa sembrare uno scherzo, la cavalcata delle chitarre elettriche e le melodie create dalla tromba si sposano particolarmente bene... e poi sembra di ascoltare la colonna sonora di Morricone in un film di Sergio Leone! I Dream Steel sono completamente fuori luogo e toccano il punto più basso tra i quindici pezzi proposti, grazie ad un power metal tra i più scontati e per giunta cantato malissimo (imperdibile l'acuto finale...). Dispiace vista l'entusiasmante cornice in cui si inserisce il pezzo, ma per ora la band bolognese non si dimostra all'altezza. A parte la groovy "Year Zero Madness" dei Cold Corrosion, la parte più spiccatamente death metal non mi ha entusiasmato: tre tracce un pò anonime, fortunatamente inserite alla fine del lavoro. Conclude la compilation l'ennesimo capolavoro dei milanesi Lifend: un pezzo che prende qualche idea dalle opere dai Dark Tranquillity (troppo simile a quella di "Insanity's Crescendo" la voce femminile), spostando leggermente il tiro verso atmosfere goticheggianti, senza mai perdere di vista il progetto originario del gruppo. Insomma, la raccolta si chiude così come si era aperta... e a noi non resta che fare un applauso a Porz per essere riuscito a contenere in settanta minuti di musica tutta l'essenza del metal estremo made in Italy.
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