Se potessi letteralmente entrare nella testa di qualche musicista della scena Rock/Metal per vedere di persona cosa vi sta succedendo (e magari chiarire il motivo di certe scelte), quella di Kevin Moore sarebbe certamente un buon posto da cui iniziare. Moore è senza dubbio nato per stupire, non soltanto dal punto di vista musicale, ma anche per le sue scelte di vita degli ultimi dieci anni. Dopo aver abbandonato sul più bello quella che sarebbe diventata una delle band di maggiore successo della scena Metal (mi riferisco ovviamente al Teatro del Sogno) e aver dato vita ad un progetto solista dalle coordinate musicali diametralmente opposte (ovvero i Chroma Key), Kevin ha abbandonato la sua terra natale in cerca di nuove ispirazioni e di esperienze che potessero arricchirlo, passando diversi anni in Messico e Costa Rica e collaborando ad alcuni programmi radiofonici del luogo. Negli ultimi tempi Moore si è stabilito in Turchia, dove ha trovato modo di proseguire la sua attività radiofonica e di cimentarsi con un nuovo tipo di progetto, scrivendo le colonne sonore di due film turchi. Questo nuovo approccio “cinematografico” è anche la base del quarto disco dei Chroma Key: diversamente da quanto fatto in passato, Kevin ha deciso di ispirarsi ad un vecchio film del 1955 (“Age 13”) e di creare, a partire dagli eventi della pellicola, una nuova colonna sonora che si riferisse agli stati d'animo e alle sensazioni del film. Un collage sonoro estremamente variegato e sperimentale, in linea con lo stile dei precedenti lavori dei Chroma Key: elettronica, post rock, dark ambient, alcune sonorità derivate dalla scena pop turca, il tutto assemblato con grande abilità dalle mani di Kevin Moore, che sembra aver trovato nella tecnologia digitale un eccellente banco di lavoro. Proprio per la sua natura questo disco si rivolge ad una strettissima cerchia di appassionati, risultando del tutto indigesto al classico ascoltatore occasionale: forse la possibilità di vedere lo stesso “Age 13” con tanto di colonna sonora (su DVD nella versione speciale, come file multimediale nella versione normale) vi permetterà di calarvi maggiormente nell'universo dei Chroma Key! Il voto finale è quindi una media tra il valore di questo disco, davvero notevole, ed una limitatissima accessibilità. Ma se troverete la voglia di ascoltare con la mente, più che con le orecchie, “Graveyard Mountain Home” non vi deluderà di certo.
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