I Torture Wheel si sono spinti probabilmente oltre il confine conosciuto del doom metal, raggiungendo un livello di estremità sonora che raramente era stato provato finora. Purtroppo questo risultato coincide con la pessima qualità di un lavoro che piacerà solamente a chi ha una testa malata, come quella di E.M. Hearst, leader di questo progetto solista. Dico così perché è impossibile che qualcun'altro riesca a gradire queste semplici, lunghissime, funeree litanie, sorrette da non più di un paio di riff per dieci minuti di musica! I Torture Wheel sembrano avere delle intenzioni, almeno, e in nessun punto i pezzi danno l'impressione di scorrere in maniera casuale. Anzi, il marchio della band sono gli interventi assolutamente minimali della tastiera che contribuiscono a rendere ancora più oscura ed opprimente una musica già parecchio difficile da ascoltare. Aggiungiamo un grugnito in sottofondo che dovrebbe essere la voce, assolutamente inascoltabile, a questo triste panorama fatto di marciume e desolazione. Se amate farvi del male (e in questo caso vi assicuro che il dolore è davvero perverso), la ruota della tortura non farà altro che accontentarvi.
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