Probabilmente nelle prossime edizioni dei dizionari interlinguistici più famosi e diffusi qui in Italia potremo trovare alla voce "Potenza", mescolato tra i sinonimi più usati nella nostra lingua, anche il nome Dew Scented. Il gruppo, che vanta ormai una rispettabile discografia alle spalle, ha sempre fatto di tale caratteristica il proprio marchio di fabbrica, sfornando in continuazione partiture thrash/death dal peso specifico disarmante, sempre valorizzate da una produzione a dir poco vulcanica. Anche questo "Issue VI" fa da mattone in questo muro sonoro costruito dai nostri, che si dilettano a costruire riffs su riffs concentrandosi quasi esclusivamente sull'aspetto ritmico delle canzoni. Affiorano abbondantemente tutte le influenze caratteristiche del genere: abbiamo ad esempio gli Slayer che mostrano la loro ombra in "Conceptual End", mentre affiorano i The Haunted nella magnifica "Never Redemption" (forse la vetta qualitativa assoluto del disco), senza dimenticare i Defleshed, quasi fotocopiati nell'iniziale "Processing Life". Un plauso va soprattutto alla prestazione incredibilmente precisa, fantasiosa ed estremamente incisiva della batteria che, tra passaggi in doppia cassa e qualche sfuriata grind, trova il tempo per ricamare anche qualche preziosismo che caratterizza ancora di più le singole composizioni. Sostanzialmente i Dew Scented, pur non rappresentando quello che si può dire un gruppo di rottura o di sperimentazione, fanno ancora una volta la loro sporca bella figura, e non posso far altro che consigliare "Issue VI" a chiunque si diletti a verificare giornalmente la consistenza delle pareti della propria camera a suon di decise craniate e furiosi headbanging. E non dite che non vi ho avvertito...
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