Setzer, Brian - Rockabilly Riot Volume One

Copertina 6

Info

Anno di uscita:2005
Durata:59 min.
Etichetta:Surfdog
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. RED HOT
  2. SLOW DOWN
  3. REAL WILD CHILD
  4. ROCKHOUSE
  5. PUT YOUR CAT CLOTHES ON
  6. LONELY WEEKENDS
  7. GET IT OFF YOUR MIND
  8. JUST BECAUSE
  9. GLAD ALL OVER
  10. FLATFOOT SAM
  11. ROCK'N'ROLL RUBY
  12. BLUE SUEDE SHOES
  13. TENNESSEE ZIP
  14. MONA LISA
  15. PEROXIDE BLONDE IN A HOPPED UP MODEL FORD
  16. GET RHYTHM
  17. STAIRWAY TO NOWHERE
  18. BOPPIN' THE BLUES
  19. RAKIN' AND SCRAPIN'
  20. SWEET WOMAN
  21. FLYIN' SAUCER ROCK AND ROLL
  22. LONELY WOLF
  23. RED CADILLAC AND A BLACK MOUSTACHE

Line up

  • Brian Setzer: guitar, vocals
  • Mark Winchester: bass
  • Kevin McKendree: piano
  • Bernie Dresel: drums

Voto medio utenti

Brian Setzer ormai lo conosciamo bene, sappiamo qual'è la sua filosofia di vita e conseguentemente quella musicale, anche perché sforna dischi con cadenza impressionante. Lui è immerso nella sua bolla temporale ferma alla fine degli anni '50, un mondo fatto di Cadillac fiammeggianti e bionde platinate, di brillantina ed orchestre dai fiati luccicanti, tutto ciò che è accaduto dopo a lui poco importa o tutt'al più lo vede come una derivazione di ciò che adora.
Dunque quando un personaggio simile decide di pubblicare un tributo, a cosa mai si può ispirare? Ovviamente alle radici del rock'n'roll, più precisamente alla produzione di una specifica etichetta che si chiama Sun Records, la quale nella seconda metà dei '50 mise sotto contratto artisti del calibro di Johnny Cash, Carl Perkins, Jerry Lee Lewis, nonché "il mito dei miti" Elvis Presley, facendo in pratica nascere il fenomeno rockabilly.
Lo stesso Setzer ci offre una secca definizione di tale stile: "il figlio bastardo di rhythm'n'blues, hillbilly, country, gospel, con una spruzzata di jazz", cosa che lui riassume sinteticamente come "grande musica".
Siccome l'ex-Stray Cats ritiene che i giovani d'oggi non abbiano opportunità di conoscere un'epoca ed un genere così straordinari, ha pensato di farli rivivere in questa antologia dove tutto è quanto più possibile fedele agli originali, dall'interpretazione dei brani alla strumentazione usata fino all'impostazione tecnica identica a quei lontani primordi musicali.
Per farla breve immaginate di assistere ad una gara di rock acrobatico, questo disco sarebbe la colonna sonora perfetta per la competizione.
Quindi se il genere vi attira, trovate classici immortali come "Blue suede shoes", "Mona Lisa" o "Sweet woman" ed il tributo di Setzer è da prendere senza indugio perché fatto con competenza e soprattutto con la passione di chi ama veramente questa musica, altrimenti passate oltre.
Tanto avete sempre tempo di recuperare, visto che l'album è il primo volume di una serie che si preannuncia piuttosto lunga conoscendo la prolificità del buon Setzer.

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