L’edizione griffata Perris Records del secondogenito in casa Beautiful Creatures ci consente di valutare nuovamente, in una confezione Deluxe per l’aggiunta di quattro demo tracks, un disco nettamente inferiore qualitativamente al predecessore. La band capitanata da quella volpe di Joe Le Stè (Bang Tango) tenta invano di ricreare la magia dell’omonimo platter ricalcandone l’atmosfera, i riff e l’attitudine quasi punk, sporca e ruvida. Francamente però il risultato è deprimente: diciassette canzoni scialbe e ripetitive, confusionarie nel songwriting, deboli per gli spunti melodici, gli assoli, totalmente squinternata la tracking list. Lo stesso Le Stè, di solito magnetico e suadente nel timbro, appare qui fuori luogo, slegato dal resto del gruppo che continua imperterrite a macinare riff incurante del circolo vizioso presentato all’ascoltatore. Vi basti pensare che gli episodi migliori di ‘Deuce’ sono posti proprio in apertura con il trittico ‘Anyone’, ‘Freedom’ e ‘Unforgiven’, relativamente convincenti per le sfuriate punkeggianti e le discrete linee vocali. Dopo di che cala il sipario su un questa mediocre prova che mi ha lasciato davvero l’amaro in bocca, rimpiangendo il groove e l’ardore dei Bang Tango. Mi sembra infine un ulteriore specchietto per le allodole la scelta da parte della Perris di condire il tutto con brutti demos privi di appeal. Da salvare la splendida copertina che incornicia perfettamente un titolo che lasciava presagire ben altro. Speriamo sia solamente un passo falso.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?