Hanno aspettato per ben 5 anni ma alla fine ce l'hanno fatta: i Bal-Sagoth sono di nuovo fra noi con un disco nuovo di zecca! La band albionica, da molti apprezzata per la loro versatilità e originalità, da altri denigrata proprio per la loro particolarità, ci aveva lasciati nel 2001 con il controverso "Atlantis Ascendant", album discreto che si fece ascoltare con piacere ma che purtroppo non lasciò un segno indelebile. Forse questo lungo lasso di tempo è servito ai Bal-Sagoth per riordinare le idee e uscire sul mercato solo quando avessero preparato un degno successore degli ottimi "Starfire Burning…", "Battle Magic" o "Power Cosmic"…sta di fatto che questo "The Chthonic Chronicles" riporta la band in piena carreggiata. Siamo di fronte a un classico disco Bal-Sagoth al 100%...niente di più, niente di meno, con l'unica differenza che questa volta le composizioni sono molto più fresche ed accattivanti di quelle contenute nel suo predecessore. Canzoni come "Invocations Beyond the Outer-World Night", "Six Score and Ten Oblations to a Malefic Avatar", la tipica "The Obsiadian Crown Unbound" o "The Hammer of the Emperor" fanno subito capire che i cinque ragazzi sono tornati più forti che mai e hanno intenzione di riprendersi in mano quello che hanno lasciato in sospeso nel 2001. I fratelli Maudling regalano ancora delle ottime idee grazie agli incredibili intrecci tastieristici degni delle migliori colonne sonore di film epic/fantasy, supportati da riff taglienti e rocciosi di scuola death/black metal. Il tutto accompagnato dall'inconfondibile voce, ora violenta e screamy, ora profonda e narrata, del mitico Byron Roberts che come al solito si è sbizzarrito in quanto a titoli chilometrici e a testi complessi e ricchi di termini antichi volti a narrare storie ancestrali zeppe di riferimenti storici e fantastici. Per immergersi appieno nel mondo dei Bal-Sagoth, bisogna ascoltare fino in fondo e più volte il disco nella sua interezza, possibilmente davanti ai testi, in modo da poter apprezzare le singole composizioni che presentano un esplosivo mix di black/death metal e arrangiamenti epici e battaglieri, a volte feroci e violenti, altre volte sognanti ed eterei. Bisogna inoltre sbarazzarsi di paraocchi e preconcetti per comprendere tutte le sfumature di questa band così particolare e complessa. Di sicuro non siamo di fronte ad un capolavoro, e tanto meno a un disco di facile ascolto, ma vi assicuro che una volta entrati nel mondo dei Bal-Sagoth, non sarà facile non apprezzarne il fascino e la validità. Forse non il miglior lavoro di Byron e soci, ma di sicuro un passo in avanti rispetto ad "Atlantis Ascendant". Thumbs up!
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