Nessun ripensamento. I Tierra Santa rimangono una delle più valide ed affidabili formazioni che ha espresso la scena metal spagnola, anche se alla resa dei conti con il passare degli anni e degli albums (siamo al loro settimo studio album), Angel e soci non riescono a mantenere la stessa presa sull'ascoltatore.
Via via con gli anni hanno ammorbidito i suoni, allontanandosi sempre più da una matrice tipicamente maideniana (ma eccoli riaffiorare su "Laimpureza De La Amistad" e su "Si Tu Alma Has De Vender") ed aumentando la componente Hard Rock melodica, con le chitarre che spesso si trovano ora a cedere il passo alle tastiere, decisamente più presenti anche rispetto al recente "Apocalipsis", come avviene ad esempio nella canzone che dà il titolo al disco e pure nella seguente "Magia" (la traccia dal sound più moderno del CD). Peraltro lo stesso Angel non "morde" più come una volta, ed allora non sopraggiungono inaspettate le accattivanti melodie di "Hoy Vivo Por Ti" o quelle dal taglio più seventies di "Una Luz En La Oscuritad" (a dire il vero un po' noiosa) e di "La Tentacion" (sicuramente più dinamica).
Anche dall’ascolto di "Nunca Te Aleies De Mi" arriva la conferma che i Tierra Santa non sono più quelli di "Medieval" o "Legendario", e non per niente come bonus track invece della cover di una "Caught Somewhere in Time" troviamo quella de "L'Inno Alla Gioia" (qui tradotta letteralmente: "Himno A La Alegria") di Beethoven, in un bell’arrangiamento metallico, ma in realtà poco più che un esercizio di stile.
Certo, i Tierra Santa si sono raffinati, risultando più romantici e meno epici, e così hanno perso un po' di nerbo... ma restano comunque indomabili. Per ora almeno.
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