Copertina SV

Info

Anno di uscita:2006
Durata:74 min.
Etichetta:SPV
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. THE GRIND
  2. CRAZED FANDANGO
  3. PEOPLE PEOPLE
  4. HOMEWARD STRUT
  5. SOONER OR LATER
  6. BAGITBLUES DELUXE
  7. SPACEY NOODLES
  8. LOTUS
  9. JOURNEY 2
  10. BOLINS BOOGIE
  11. TOMMY’S GOT DA BLUES
  12. SOME PEOPLE CALL ME

Line up

  • Tommy Bolin: guitars, vocals

Voto medio utenti

Secondo capitolo di un tributo strameritato per Tommy Bolin, icona della chitarra rock e dintorni degli anni settanta, une vera meteora scomparsa a soli 25 anni per overdose da eroina, come tutti i grandi di quel periodo. Un disco che rimasterizza e ripropone momenti storici di Bolin con la Tommy Bolin Band e le varie formazioni in cui ha militato. Il giusto onore da pagare ad un grande dello strumento, ai più conosciuto solo per aver fatto parte del Mark IV dei Deep Purple, quello di “Come Taste the band”, per intenderci, o al massimo per aver suonato per la James Gang o Billy Cobham, ma forse siamo già in territorio da intenditori.
Tommy Bolin nasce a Sioux City , Iowa, il primo agosto 1951.A sedici anni si trasferì a Denver, dove formò una band chiamata The Zephyrs nel 1968; dopo aver registrato due album con questo gruppo ("Zephyr" e "Going Back To Colorado"), si unì al bluesman Albert King per un anno.
Stabilitosi a New York nel 1973, formò un gruppo jazz-rock chiamato Energy, ma non riuscì a ottenere un contratto discografico; fu anche chiamato a suonare nell’influente album "Spectrum" di Billy Cobham e più tardi, lo stesso anno, fu invitato a unirsi alla James Gang su raccomandazione del chitarrista Joe ‘Kansas’ Walsh.
Quando la James Gang si sciolse, nel 1974, Bolin iniziò a lavorare al suo primo album solista "Teaser", che uscì l’anno seguente; verso la metà del 1975 fece una audizione per i Deep Purple che lo preferirono a Dave Clempson, ex chitarrista di Humble Pie e Colosseum. Bolin rimase coi Purple fino al loro scioglimento nel marzo 1976, contribuendo in sette brani al loro album "Come Taste The Band" e prendendo parte a un tour mondiale che comprese Australia, Nuova Zelanda, Giappone, Indonesia e Stati Uniti.
La Tommy Bolin Band, formata immediatamente dopo la dissoluzione dei Purple, pubblicò un album, "Private Eyes", prima della morte di Bolin in una stanza d’albergo di Miami (dicembre 1976), dove si trovava in tour con Jeff Beck.
Poche scarne notizie, ma vi valga come copertina di un disco che propone piccole magie blues, funk, rock, di un giovane virtuoso a metà strada fra Blackmore, Hendrix, Clapton, il tutto condito con un estro ed un’originalità che solo gli anni ’60 e ’70 sapevano fornire. Per gli amanti delle 6 corde, o per gli amanti della Musica, quella con la M maiuscola.
Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

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