Logica continuazione dei precedenti ‘Extension Of The Wish’ (2001) e ‘II=I’ (2003), il terzo album degli svedesi Andromeda distilla gli elementi distintivi dei Fates Warning in virtù di un songwriting vigoroso sostenuto da ritmiche sempre ficcanti, marcati spazi d’atmosfera ritagliati dal dinamismo di tastiere e basso che ci riconducono agli esordi discografici degli immancabili Dream Theater, accompagnati dal buono sfoggio di tecnica personale mai prevaricante. ‘Chimera’ riesce nell’impresa di non annoiare grazie alla miscela di melodicità (‘In The End’), bilanciata cattiveria (‘Going Under’), tracimanti pièce inzuppate di mid-tempo, accellerazioni incanalate dalla personalità del vocalist David Fremberg, abile a destreggiarsi tra tonalità basse, acuti mai esagerati, filtri ed effetti vari. Una menzione speciale è d’obbligo per i cinque minuti di ‘Inner Circle’, semplicemente brillante il saliscendi di emozioni condensate in questo brano tirato e ben costruito in sede compositiva. Piccolo neo in appendice ai commenti fin qui più che lusinghieri: la produzione è leggermente impastata negli intrecci cassa/basso e nei tortuosi percorsi vocali spesso “annebbiati” dal suono prevaricante della tastiera. ‘Chimera’ è un sensibile passo in avanti per questa band che si muove con intelligenza tra le maglie di un genere fin troppo inflazionato.
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