Se qualcuno là fuori avesse qualche dubbio in merito all’importanza di un’etichetta come la MTM nell’ambito del variegato universo dell’hard rock melodico, credo che questa doppia raccolta (in edizione limitata) pubblicata per festeggiare il suo decimo compleanno, potrebbe essere utile alla soluzione definitiva della questione.
Basta, infatti, scorrere i nomi presenti nella lunga tracklist per ritrovare la nutrita rappresentanza di un roster che, tra glorie più o meno “recenti” e “tesori” del passato riportati finalmente alla luce, sanziona per la casa discografica di Monaco un ruolo di assoluto primo piano in questo genere musicale che sembra iniziare a riscuotere nuovamente un meritato interesse.
La nostra disamina si limita al primo dei due Cd (tra l’altro l’unico disponibile a livello promozionale!), quello relativo al materiale inedito, probabilmente il più interessante per gli affezionati del settore, ma è in ogni caso da rilevare una considerevole qualità anche nelle scelte effettuate per il secondo dischetto, un “Best of” piuttosto composito e abbastanza esaustivo.
Tornando ai nostri settantuno minuti di musica, tra autentiche “unreleased tracks” e anticipazioni (le quali, presumibilmente, nel momento in cui leggerete queste righe non saranno più tutte tali!) di pubblicazioni imminenti, si segnalano, innanzi tutto, all’interno di una situazione complessivamente assai eufonica, gli Zeno, con la melodia di rango superiore “Stand of illusion”, i Fate, con un’intensa “Sweet angel”, i Vengeance, con un divertente hard venato di r ‘n’ b’ denominato “Down down down”, gli Shiva e la suggestiva melodia di “The chameleon” (l’albo “The curse of the gift”, viste le premesse, è da tenere sotto stretta osservazione!), i Relapsed e loro bella “Hardest part of goodbye”, oppressa (come del resto già accaduto nel recente passato) da una produzione troppo asfittica, concludendo l’elenco dei “primi della classe” con i Silver del sempre espressivo Gary Barden e una ”Prescious” fluida come l’acqua ed istantaneamente memorizzabile.
Buone vibrazioni anche per “Love hurts”, un adescante numero “adulto” firmato da Dan Lucas e per i Rain, con una volitiva “Insobriety”, mentre discreti appaiono AOR e Shades Of Grey, che con “Desperate dreams” e “If you say”, rispettivamente, offrono, ognuno a modo loro, una propria via alla materia “radiofonica”, e ancora l’FM rock vitaminico di Aina, che con l’affermazione “No pleasure without the pain” conferma il clima tipico del già trattato “Living in a boy's world”.
Quello che resta è materiale di comunque sufficiente qualità, privo di particolari scintille, in cui mi piace segnalare il ritorno di Alannah Miles, il cui nome non sentivo da parecchio tempo e il notevole coraggio di Jani Lane nell’affrontare un “mega-classico” di Bon Jovi (“Lay your hands on me”), purtroppo non altrettanto premiato dal punto di vista artistico.
Normalmente non apprezzo molto le compilations, ma questa mi sembra alquanto ben fatta, con motivi d’interesse sia per i neofiti, sia per i veterani, rappresentando un acquisto plausibile per entrambe le categorie.
Ah, che sbadato, quasi mi scordavo … Auguri e cento di questi giorni!
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