Terza uscita per i Celesty e prima assoluta per la loro nuova casa discografica in virtù della pessima esperienza rimediata in terra iberica con la Arise Records.
Un cambio rilevante lo troviamo a dire il vero anche in seno al gruppo dal momento che dietro il microfono per questo ‘Mortal Mind Creation’ registriamo piacevolmente la tonalità sporca e tagliente di Antii Railio che, paragonato a Kimmo Peramaki, riesce nell’intento di svecchiare (e non di poco) la proposta vocale dei Celesty.
E’ proprio difatti la varietà di soluzioni timbriche la novità sostanziale di un prodotto che, altrimenti, scivolerebbe placido placido nell’anonimato dei cd a prezzo speciale con il passare di qualche settimana, sporcato da polvere e ditate di possibili scettici acquirenti.
Il power metal proposto dai finnici è semplice per struttura, soluzioni e songwriting, dolcemente cullato da melodie il più delle volte interessanti, schitarrate che sfociano in più di una occasione nel thrash datato fine eighties, assoli taglienti tecnicamente ineccepibili (‘Unreality’, ‘Among The Dreams’ e ‘War Creations’ i circoletti rossi in tal senso).
Accanto però a questi classici up e mid tempo troviamo alcune piccole “perle di saggezza” in campo metal come la progressive ‘Demon Inside’, canzone veramente a tutto tondo capace di emozionare per continuità, per cambi di tempo e contrasti ritmici.
Parlando di ritmica buonissima la prestazione del drummer Jere Luokkamaki, sufficienza stiracchiata per gli altri membri della band che, Railio a parte, non riescono ad ingranare compiutamente in tutti i nove capitoli di ‘Mortal Mind Creation’ lasciando l’amaro in bocca per un’occasione che sarebbe dovuta essere sfruttata in maniera migliore. Peccato.
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