Dopo "Tools Of Destruction" forse poteva essere addirittura ovvio aspettarsi un disco che in qualche maniera evolvesse quanto avessero fatto vedere di buono i finnici Thunderstone nella loro terza fatica discografica - ma certo era ben difficile immaginare che in occasione del loro quarto disco, intitolato significativamente "Evolution 4.0", i finlandesi una volta beffeggiati come cloni degli Stratovarius confermassero in maniera così decisa l'intenzione di dare un taglio netto al power metal che fu e di andare avanti su una strada da tracciare indurendo il sound e mettendo a frutto tutta l'esperienza maturata nel passato da ciascuno dei membri della formazione.
Dal power metal al "powerful" metal melodico, verrebbe da dire.
"Evolution 4.0" allontana quindi la band dal sound dei suo esordi in maniera molto più marcata rispetto a quanto già fatto con il suo predecessore, e lo fa attraverso una schiacciasassi come "Swirled", canzone nella quale riff e ritmiche vicine al thrash di fine anni '80-inizio anni '90, impreziositi da interventi di tastiera tanto discreti quanto efficaci, tessono una trama musicale cupa ed heavy su cui la voce roca di Pasi Rantanen (che sembra sempre di più un'erede di Jorn Lande) graffia e ruggisce a dovere, togliendo così ogni dubbio sulla reale idea che il gruppo ha del proprio futuro. E se ancora non si fosse convinti, c'è comunque "Roots Of Anger" a dare ulteriori delucidazioni in merito.
L'ultima fatica della band finlandese non è comunque fatto di sola cattiveria, rappresenta piuttosto un ottimo ponte tra melodia e potenza sonora - potremmo quasi dire tra il passato e il presente dei Thunderstone - e una delle migliori esemplificazioni di quanto appena detto la si trova in "10.000 Ways", singolo apripista scelto non a caso. La preponderante sensibilità melodica che fu dei Nostri viene comunque fuori in canzoni come "Holding On To My Pain", "Face In The Mirror" e pensiamo anche in "The Source", nonostante sia comunque filtrata attraverso la concezione musicale dei Thunderstone di oggi. "Down With Me" e "Great Man Down", riusciti mix di metal melodico, riff thrash-oriented e gusto compositivo che strizza l'occhio al prog metal, si segnalano come i pezzi più strutturati del lotto e pongono infine l'accento sull'attenta cura che la band ha riservato al songwriting e agli arrangiamenti. Inappuntabili anche le prove fornite da ciascuno dei membri della band (ma spicca, senza molti dubbi, la voce di Rantanen), che danno un ulteriore conferma della professionalità, del talento e della volontà, tipiche di questa band.
Insomma, "Evolution 4.0", a dire la verità, pare proprio suggerire che oggi che gli Stratovarius vengono dati per dispersi nella quarta dimensione e che i Nightwish abbandonati da Tarja Turunen sono in un forzato periodo di stand-by,e rischiano di dimostrare a proprie spese che gli angeli cadono davvero per primi, la scena metal "melodica" scandinava possa trovare nei Thunderstone uno dei suoi migliori punti di riferimento.
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