Se già tre anni fa col bellissimo “Silence” i Sonata Arctica ci avevano regalato uno dei dischi più belli della storia del Power Metal, imponendosi prepotentemente come gruppo di punta del genere, sono fermamente convinto che col nuovo “Reckoning Night” la notorietà del gruppo di Tony Kakko raggiungerà livelli ancora più lusinghieri. L'ultimo album della band finlandese è uno dei migliori album che abbia sentito negli ultimi anni, senza dubbio il migliore del suo tipo! Nel corso degli anni il sound dei cinque ragazzi finlandesi si è davvero perfezionato, diventando più raffinato e meno banale: del Power spontaneo e travolgente di “Ecliptica”, ma ancora troppo legato all'influenza degli Stratovarius, rimangono soltanto ispiratissimi echi (la magnifica “Ain't Your Fairytale”, caratterizzata da bellissimi intrecci vocali), mentre la maggior parte delle canzoni di “Reckoning Night” dimostra una notevole personalità ed una freschezza compositiva davvero invidiabile. L'arrivo nella band del nuovo tastierista Henrik Klingenberg ha contribuito a cementare la solidità di una formazione di notevole valore, il cui tasso tecnico è ben superiore alla maggior parte dei gruppi Power. Anche il cantato di Kakko si è fatto più maturo ed efficace, limando le poche ingenuità che ancora caratterizzavano le sue parti vocali e dimostrando ancora una volta di possedere una timbrica realmente inconfondibile. E' davvero un piacere sentire Tony passare da parti più dolci e melodiche (come nella stupenda ballad “Shamandalie” o nella strepitosa “The Boy Who Wanted To Be a Real Puppet”, uno dei pezzi più belli mai scritti dai Sonata Arctica) a registri più aggressivi e taglienti (è il caso di “Wildfire”, letteralmente fuori di testa, o della trascinante “Don't Say a Word”, che riprende gli eventi di “The End of This Chapter” di “Silence”)! Il disco segna anche un evento importante nella carriera del gruppo, per la prima volta è presente una canzone scritta interamente dal chitarrista Jani Liimatainen, mentre in passato ogni composizione portava la firma di Tony: Jani aveva già rivelato un enorme talento per la sei corde, e con “My Selene” si rivela anche un abile songwriter, perché il pezzo si integra perfettamente nello stile della band scandinava. Non manca neanche la classica suite, “White Pearl, Black Oceans”: come nella miglior tradizione del genere presenta un maestoso alternarsi di atmosfere e stati d'animo, e specialmente nei cori ricorda molto lo stile dei Nightwish. I due gruppi finlandesi saranno anche in tour insieme quest'autunno, e visto l'incredibile successo di “Once”, i Sonata Arctica avranno la possibilità di suonare di fronte a platee di grande importanza: è certamente una grande occasione per Tony Kakko e soci, un trampolino di lancio che potrebbe davvero consentire alla band di crearsi un notevole seguito, anche al di fuori della scena Metal. Mi auguro di cuore che i Sonata Arctica possano trovare il successo che meritano, perché “Reckoning Night” è davvero un album eccellente, un highlight di valore assoluto in un genere che negli ultimi anni ha faticato ad esprimere dischi di questa qualità.
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