Disco d’esordio per il trio livornese Back One Out, autori di un pop/punk molto leggerino e melodico, influenzato da sonorità decisamente americane nel loro approccio easy e adolescenziale.
La band punta molto sulla melodia e sulla velocità, lasciando poco spazio a momenti più duri, e c’è da dire che il senso di deja-vù riaffiora spesso ascoltando le note di questo “Helpless”, il quale non aggiunge nulla ai capisaldi del genere, pur lasciandosi ascoltare piacevolmente.
I momenti migliori del disco, oltre al singolo “Little Alice”, sono frutto delle volontà della band di immergere il proprio sound in atmosfere emo, e cito le belle “Redemption”, impreziosita da note di violino, e “Letters From September”.
Il resto è trascurabile nel suo essere stereotipato, già sentito, sebbene fresco e piacevole. La voce del singer Thomas Cateni è perfetta per il genere ma anonima e simile a mille altre.
Il giudizio su questo disco cambia molto dalla prospettiva dalla quale lo si osserva ( e lo si ascolta).
Se cercate una quarantina di minuti spensierati, freschi, per far casino, e ve ne fregate di tutto il resto, allora è il disco che fa al caso vostro e non mi stupirei se un giorno vedessi questi ragazzi in heavy rotation su MTV, con il numero in sovrimpressione per mandare gli sms, e gli stessi sms che passano sotto un loro video, con robe del tipo “Terry da quando non ci sei più io muoio dentro. Raga però forti sti BOO!!! Mandate anche il Liga!!! Tiziano Ferro sei bonoooo!!!!”.
In caso contrario, lasciate perdere e andate avanti con il Prozac.
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