Ad appena sette anni di distanza dal precedente lavoro, e dopo numerosi cambi di line-up, tornano sulla scena black i lucani Obscure Devotion. Seriamente: sette anni sono tanti. In sette anni un movimento si espande, si evolve, si modifica. E una musica che sette anni fa sarebbe risultata quasi sconvolgente, oggi non è in grado di stupire più nessuno. Forse non è esattamente il caso di "...Of Darkness, Death and Faith" che suona comunque piuttosto moderno. Ma è sicuro che di album su questa falsariga ne siano usciti a palate negli ultimi tempi, cosa che ridimensiona in parte l'interessante ritorno della band. Peccato, perché il black metal veloce e tagliente proposto dal duo (accompagnato per l'occasione dal drummer degli Handful Of Hate) sa giocare bene le proprie carte. Soprattutto - visto che l'originalità nelle melodie portanti non è ai massimi livelli - quando entrano in gioco improvvisi break che conferiscono un'aura ferale alle composizioni. Ed è in questi momenti che la classe della band esce cristallina, grazie ai riff chirurgici messi in atto dalla chitarra e soprattutto dalla sezione ritmica perfetta ad opera del solito puntuale Gionata Potenti. Se non fosse per quella sensazione di già sentito che appiattisce i pezzi in numerose occasioni, il voto finale potrebbe essere ben più alto. Soprattutto sentendo la cura con cui sono stati strutturati i migliori episodi, come la variegata "Riding The Knowledge Spirit". Ma purtroppo non posso sorvolare sulla mancanza di una qualsiasi forma di innovazione. A parziale discolpa della band posso citare l'ottimo lavoro svolto nella realizzazione dell'artwork, misterioso e ben riuscito. Se tutto questo sia sufficiente, lo lascio giudicare a voi.
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