Album di debutto per gli svizzeri Aggressive Sound Painters, band dedita ad un sound moderno, nella più pura tradizione crossover/nu metal americana, quindi contaminazione a più non posso, potenza e melodia trasfuse nelle 14 tracce di questo “Colour Collision”.
Chiariamo subito una cosa, cioè che, sebbene la band arrivi con qualche anno di ritardo sulla scena, ci sa fare alla grande. Il disco mescola metal, punk, reggae, hip hop, funky, sa essere cattivissimo, come ad esempio in “John Steam”, oppure sa essere anche molto più placido e melodico come in “Objection”, e nel mezzo tra questi due estremi la band sa trovare mille sfumature, con un songwriting dinamico, colorato, fantasioso, ricco di spunti e di inventiva.
Via via vengono alla mente oltre ai totem come Korn e Incubus, anche Disturbed e, nelle parti più dure, anche grazie ad un certo tipo di vocals, i Coal Chamber del debutto (l’iniziale “Suicide Inc.” sembra proprio una canzone di Dez Fafara). In “Brain Brulèe” si citano spudoratamente i System Of A Down.
A questo disco non manca nulla, fregiandosi anche di una produzione eccellente, potente e pulita, e di una prova corale di rilievo, con un chitarrista che mostra riffs granitici e ottime aperture melodiche, ed una sezione ritmica abile a supportare le diverse situazioni che le quattordici tracce presentano lunga la durata dei 51 munti del disco.
Menzione speciale ai due singers, che si suddividono le parti vocali, riuscendo così a coprire la più ampia gamma possibile di espressioni canore.
Un disco di sicuro valore, che farà la gioia di tutti quelli che si sentono un po’ orfani di un sound che ha dominato la scena musicale per circa un decennio a cavallo del millennio presente e di quello passato.
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