Prima di recensire il disco in questione vorrei soffermarmi sull'etichetta che lo produce, la Slava Satan Records, ossia una realtà Italiana che se continua su questo livello saprà dare senza dubbio filo da torcere alla concorrenza, anche all'estero. Dopo questa doverosa premessa mi sembra giusto passare alla seconda bella sorpresa, questo debutto dei Belga Huldrefolk, signori e signore Eeuwenhout. Black Metal cupo e gelido, come non se ne sentiva da tempo, fiero ed impettito viaggia devastando qualsiasi cosa trova sul suo cammino, mi ricorda da vicino (soprattutto per i riffs) Pure Holocaust degli Immortal. Un album che ancora riesce ad impartire sonore lezioni di stile, anche al di fuori della Norvegia. In verità non è che ci sarebbe poi molto altro da aggiungere, ma la cura e la precisione, per non parlare della dedizione con cui questo primo capitolo viene alla luce è esemplare. Oggettivamente non si inventa nulla di nuovo, ma brani come Gemene Gronden, Builen e Pest Alchemie la sanno lunga, forti di atmosfere acide e battagliere. Pur soffrendo di una certa dipendenza dai tipici stilemi del Black Metal Norvegese gli Huldrefolk fanno di tutto per rendersi il più convincenti possibile, e riuscendoci anche, grazie anche ad una produzione azzeccata, diciamo spigolosa quanto basta per non essere troppo pulita, ma nemmeno cacofonica. Il Belgio dopo gli Enthroned forse è riuscito nell'impresa di dare un seguito ad una scena sicuramente valida, ma non molto sotto i riflettori della ribalta, se si escludono i soliti noti, che sono tutti incentrati maggiormente sul versante Death Metal. In chiusura quello che ne viene fuori è un quadro molto semplice: Black Metal secco e diretto, molto spontaneo e freddo, non si può chiedere di più.
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