A due anni esatti di distanza dalla pubblicazione dell'ultimo studio album, la 'macchina perfetta' Vision Divine fa il suo ritorno sulle scene con uno dei dischi più attesi di questo 2007. I motivi di questa curiosità sono molteplici. Sarà riuscita la band di Olaf Thorsen a metabolizzare e superare la dipartita di un elemento importante come Oleg Smirnoff? 'The 25th Hour' è davvero all'altezza di 'Stream of Consciousness', l'eccellente disco del 2004 del quale il nuovo album vuole essere il seguito, sia nelle tematiche che nei riferimenti musicali? I fan della band toscana possono dormire sonni tranquilli, perché i Vision Divine hanno fatto ancora una volta centro. 'The 25th Hour' è un disco di enorme qualità, con tutti gli elementi positivi che hanno fatto la fortuna del gruppo: una capacità eccellente di coniugare gusto melodico e dinamicità ed energia, una buona varietà stilistica che permette alla band di non restare imprigionata nei cliché del genere, e soprattutto un Michele Luppi davvero stratosferico, il vero valore aggiunto dei Vision Divine. Lanciarsi in un commento track-by-track sarebbe inutile e toglierebbe ai nostri lettori il piacere di abbandonarsi senza paura ad un viaggio musicale esaltante e ricco di sorprese, che non potrà assolutamente deludere chi già conosce la notevole abilità dei Vision Divine. Meritano comunque di essere menzionati le migliori "tappe" di questo 'The 25th Hour', benché ogni canzone dell'album brilli davvero di luce propria ed ogni passaggio del disco sia curato minuziosamente: l'orecchiabile 'Out of a Distant Night (Voices)', la velocissima 'Eyes of a Child', l'elegante 'The Daemon You Hide' e l'eccellente 'A Perfect Suicide'. Il percorso intrapreso con 'Stream of Consciousness' trova una conclusione semplicemente splendida nell'accoppiata 'Heaven Calling' - 'Ascension', il degno finale di due dischi che rappresentano tutta la qualità di cui è capace la scena Metal italiana. Complimenti Vision Divine... e a tutti i fan, buon viaggio!