Sono proprio “eroi nostalgici” questi francesi MZ: in pieno 2007, quando il panorama musicale sta vivendo una fase altalenante di forte crisi creativa e di identità, ci propongono imperterriti il loro heavy metal neoclassico e barocco, influenzato da mostri sacri quali Rainbow, Malmsteen, Royal Hunt e chi più ne ha più ne metta.
Un richiamo, in quello che per loro è ormai il quinto lavoro, ad uno dei periodi più floridi per il classic metal, quello dei primi anni ottanta, quando la scena era ancora in via di formazione e ogni giorno usciva un capolavoro. Una canzone come “Rising to the throne” ci riporta in pieno a quel periodo: bella cavalcata di chitarra e tastiere, grande impatto e splendido ritornello. Peccato che il resto del disco non riesca a competere con un’opener di tale livello.
Ci sono canzoni decisamente neoclassiche, dalla struttura piuttosto elaborata, con grande spazio a soli e virtuosismi (“Nightfall prelude”), altri decisamente più speed e cattivi (“Last of a long line”), altri intrisi di epicità (“Before the sun goes down”), e non mancano, come tradizione insegna, gli intermezzi strumentali dal sapore classico (“Maudlin adagio”).
Un lavoro vario e piacevole, che si lascia ascoltare volentieri, pur con una pessima produzione: in tempi come questi, quando qualunque ragazzino può registrare un disco al computer, è un difetto imperdonabile.
Finora non li conosceva nessuno, e l’impressione è che anche in futuro nulla cambierà: se siete fan del genere dategli un ascolto però, penso che ne valga la pena.
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