Cominciava a farsi davvero preoccupante l'assenza della scene dei romani DGM, uno dei gruppi di maggior talento che la scena Prog Metal italiana avesse mai sfornato e che pochi anni fa aveva letteralmente deliziato le platee con l'accoppiata di album “Hidden Place” - “Misplaced”. Questi tre anni hanno visto i DGM alle prese con diversi problemi di line-up, successivi all'abbandono del virtuoso chitarrista e membro fondatore Diego Reali e del tastierista Fabio Sanges, sostituiti nei ranghi della band da Simone Mularoni ed Emanuele Casali.
Fortunatamente il nuovo album “Different Shapes” dimostra quanto i DGM siano stati in grado di metabolizzare questo cambiamento e di trovare immediatamente coesione ed affiatamento, regalando ai propri fan un nuovo ed emozionante paradigma di Progressive Metal melodico, aggressivo e tremendamente coinvolgente. Difatti ancora una volta i cinque musicisti romani sono stati capaci di rielaborare in maniera personale e convincente le sonorità che hanno fatto la fortuna di Dream Theater e Symphony X, dando vita ad uno stile personale e facilmente distinguibile dai numerosi gruppi che si cimentano in questo genere. Se devo essere sincero, trovo gli ultimi album degli stessi Dream Theater e Symphony X persino inferiori a “Different Shapes”!
Il raggiungimento di questo risultato si deve sia alle indiscutibili capacità tecniche dei DGM, strumentisti di prim'ordine e dal background eterogeneo, sia all'eccellente vena del vocalist Titta Tani, il cui stile sembra ricalcare sempre più le orme di quello di Russell Allen, specialmente nei frangenti più aggressivi. Paradossalmente uno dei punti di forza di “Different Shapes” è proprio la freschezza portata dall'arrivo dei due nuovi musicisti, che in particolare negli assoli mettono in evidenza un gusto per la melodia davvero atipico.
Questa nuova fatica dei DGM, insieme ai recenti lavori degli Eldritch e dei Vision Divine, è l'ennesima conferma della qualità raggiunta dai gruppi italiani negli ultimi anni, che davvero non hanno niente da invidiare a gruppi stranieri spesso più blasonati ed ammirati. Proud to be Italian!
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