Guardando la tracklist del promo mi sono detto: "Bene, bene..solo quattro tracce...questo disco lo liquidiamo in fretta". Peccato che una volta inserito il disco nel pc mi si sia rivelata la cruda realtà: questo "And Shall The Sky Descend" sarà anche composto da pochi pezzi, ma alla quantità si sopperisce con la loro durata, che varia dai quasi dodici minuti di "The Birdies Wheel" fino ai ventiquattro della title track. Roba che i Dream Theater ci fanno una pippa! Curiosando sul web scopro che si tratta di una band di origine francese, formatasi nel lontano 1994, e che quella che ho tra le mani altro non è che la ristampa del loro disco più famoso.
Si inizia con la canzone che da il titolo all'album, e subito l'ascolto si fa impegnativo: i ritmi sono lenti, trascinati, costanti, e la voce subentra solo sporadicamente, dedicandosi a parte screamate. Si tratta di un pezzo che per la sua quasi totalità è strumentale, solo dal minuto 16 sembra che la musica cambi, con una lieve (ma lieve eh!) accelerazione, ma è solo questione di poco e si ritorna sui soliti ritmi funerei. L'approccio dei Dirge non subisce stravolgimenti di sorta nella successiva "The Birdies Wheel", anche se è più che apprezzabile il drastico taglio di minutaggio rispetto all'opener; peccato che dodici minuti siano ancora troppi e appesantiscano moltissimo l'ascolto della canzone, perennemente assestata sui soliti ritmi doom, non dando all'ascoltatore la possibilità di fiatare. L'apnea prosegue anche con "The Endless", titolo quantomai azzeccato per una traccia che pare non dover finire mai. Il tempo è esattamente lo stesso su cui poggiano i precedenti pezzi, tutti quasi solamente strumentali, spezzati solo in rarissimi tratti da qualche inserto parlato/screamato del cantante, se non che la durata torna a toccare livelli mostruosi (ben 18 minuti!), rendendo l'ascolto del pezzo un'impresa degna di Ercole. Ovviamente aspettarsi un brusco cambiamento di rotta per la conclusiva "Glaring Lights" sarebbe stupido, ed infatti ecco a voi un altro bel mattone da venti minuti tutto giocato sui soliti tempi da funerale al rallenty!!! YEEEE!!
Adesso, ditemi voi per quale motivo dovrei consigliarvi l'acquisto di "And Shall The Sky Descend": tracce praticamente identiche, rese inascoltabili da dei minutaggi assolutamente folli, in cui la parte strumentale, che non subisce mai grandi variazioni, è preponderante e in cui gli interventi vocali sono quasi inesistenti. Forse, se le canzoni avessero avuto una durata umana attorno ai 5 minuti massimo, e la voce fosse stata utilizzata di più, allora avrei potuto anche solo arrivare al 6. Ma dopo aver sfiorato più volte il suicidio avendo ascoltato ripetutamente il disco, più di 3 non voglio dare. 73 minuti di agonia.
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