Adoratori dello stadium rock anni '80 insaziabili di melodie commerciali e zuccherose spacciate per progressive rock dall'estrazione musicale dei singoli elementi o dalle copertine di Roger Dean, negatori di ogni altro Dio all'infuori dell'Asia pensiero (e dire che basterebbe "Mistery" degli Shadow Gallery a far tacere gran parte del loro repertorio) riecco al completo la "Hit of the moment" band che riempì le tasche della Geffen anticipando così la svolta commerciale degli Yes di "90125", "Big generator" e di un altro meno fortunato supergruppo (i GTR). Registrato nel marzo 2007 a Tokyo, "Fantasia" serve a promuovere il reunion tour 2007 che li porterà ad esibirsi in luglio anche in Italia, stavolta senza più troppi clamori e primati nelle classifiche mondiali da sfoderare, la scaletta diventa quindi l'attrazione principale, imperniata al 70% sul debut album (ma non ci stava bene qualcosa da "Astra "come "Go" o "Voice of america"?) con soli 3 estratti, due in versione acustica (voce, piano, mandolino) da "Alpha", "The smile has left your eyes" e "Don't cry", privata così degli efficaci riffs elettrici e dei cori strepitosi nel refrain, l'altro momento di calma piatta è una b-side di "Heat of the moment" ("Ride easy"). Non brillano certo per dinamismo e ritmica bombastica come nelle versioni in studio neanche "One step closer" e "Cutting it fine", si salvano a stento "Only time will tell", "Sole survivor" e la tanto sospirata "Heat of the moment", dove i cori sono praticamente assenti (solo dopo il quinto minuto Wetton invita il pubblico a scandire il refrain), ma il bello arriva quando pur di non toccare altro materiale "asiatico" o ripiegare sul fortunato repertorio Icon di Wetton e Downes si va a violare il sacro del prog anni '70 con danni ingenti a "Fanfare for the common man" e "Roundabout" (ma dove vai se Keith Emerson, Jon Anderson e Rick Wakeman non ce li hai?), meno rischi con la dignitosa "In the court of Crimson King" perchè la voce di Wetton è molto simile a quella di Greg Lake, Palmer invece ha il suo momento alla fine di "The heat goes on", mentre Steve Howe ci delizia con l'acustica "Intersection blues", che altri non è che "Mood for a day" cambiata di poco. E Geoff Downes? Troppo facile scegliere qualcosa dal suo breve passaggio negli Yes di "Drama" ("Does it really happen" sarebbe valsa il prezzo del cd), lui ripiega sulla profetica "Video killed the radio star", ma ci toglie quel coretto femminile infantile che fu il principale artefice del successo del brano (anche l'"aua aua" viene fatto con le tastiere). Asia killed the prog stars? Forse, comunque non è escluso un nuovo capitolo inedito nel 2008, prima però bisogna trovare un titolo breve che inizi e finisca con A, per quanto riguarda "Fantasia" è inutile che ve ne sconsigli l'acquisto, in molti lo hanno già comprato a scatola chiusa e aspettano trepidanti il dvd (troppo comodo farlo uscire assieme al cd, vero?)
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