Copertina un po’ “spiazzante”, titolo e testi che “sembrano” creati con lo scopo di far discutere, per una band che mesce indie, rock ‘n’ roll, punk, noise, garage e appena un pizzico di new-wave.
I No Seduction da Chioggia offrono, così, un dischetto mordace e sfrontato (nonché talvolta finanche un po’ “kitsch”, per così dire), rumoroso, ruvido e incisivo, grazie anche al lavoro di Davide Perucchini (il fonico, tra gli altri, di Verdena e Ulan Bator, oltre a produrre il Cd in condivisione con il gruppo stesso, si occupa pure della registrazione, del mixaggio e della masterizzazione), che contribuisce non poco a fornire dei suoni “giusti” questa piacevole self-production.
Iggy e gli Stooges, Velvet Underground, Joy Division, Sonic Youth, Girls Against Boys e chissà quanti altri nomi illustri hanno partecipato alla formazione del terzetto veneto, il quale appare sufficientemente “scaltro” e abile nel fare in modo che la sua esibizione non si riduca ad una mera reiterazione di quanto appreso e si dimostra plausibile anche dal punto di vista “vocazionale”.
Piace la scelta linguistica di affiancare il francese all’inglese (“La clinique” è davvero un ottimo modo di aprire l’album) e brani come “Our song in a ring-tone”, “Quick fix”, “Memoires of an irresistible masochist”, “Midday microwaves” e “The infection”, hanno tutte le caratteristiche necessarie per farsi apprezzare da chi ama questa particolare branca del rock e magari consentire ai No Seduction di aspirare a qualcosa di più di una “semplice” fama underground.
Per la serie “piccoli” rockers italiani (non “addomesticati”) crescono...
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