Votato per due anni di fila dalla Classic Rock Society come miglior batterista, Johanne James Kyrbgrinder chiede un permesso di libera uscita ai compagni Threshold per avventurarsi in una carriera solistica parallela che lo ha portato a sostenere più di 200 tra concerti e festivals nel 2006 ed un tour 2007 di 30 date per promuovere il debutto "Defiance", disco di rock grezzo e diretto, molto più focalizzato sulle parti di batteria che non su quelle di chitarra, quasi un incrocio tra Living Colour e King's X, e non a caso il modo di cantare di Kyrbgrinder si può accostare a quello di Doug Pinnick e Corey Glover. Tra incursioni nel metal moderno estremo e un po' rappato ("I wanna kill", "Not in my name"), un drumming dal ritmo molto accelerato ("Greatest weapon"), episodi degni dei migliori King's X con basso pulsante ed energico refrain corale ("The guide"), rtimiche heavy possenti sorrette da un refrain contagioso ("My heart bleeds"), trova spazio anche una nuova versione di "What about me" (da "Suburface" dei Threshold) resa più scarna e corposa togliendo l'intervento delle tastiere. Ad affiancare il batterista troviamo anche un siciliano, il bassista Eddie Vendetta, giramondo arrivato a Londra a fine 2006 dopo una permanenza in Australia ed inseritosi perfettamente nella nuova line up al posto di Dave Lugay, mentre l'ottima produzione è merito dello stesso Kyrbgrinder affiancato da Karl Groom, l'artwork è di Mattias Noren.
Non è un disco per i fans dei Threshold, ma conferma per l'ennesima volta che il talento di certi batteristi delle ultime generazioni (Nick D'Virgilio, John Macaluso) va molto più al di là del semplice fattore tecnico, quindi ben vengano questi progetti solisti.
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