Secondo disco per i Godless Rising, a poco più di un anno dal precedente “Rising Hatred”. Il nuovo “Battle Lords” punta molto, almeno dal punto di vista pubblicitario, sul fatto che nella bands sono presente due membri fondatori dei Vital Remains, nello specifico il singer Jeff Gruslin e il chitarrista Paul Flynn. La cosa di per sé irrilevante, acquista un senso quando si passa all’ascolto del disco, il quale in quaranta minuti scarsi ci vomita addosso una colata di death metal satanico di vecchio stampo. Death metal che non ha alcuna pretesa di innovazione, ma che anzi si propone coma una sorta di celebrazione del conservatorismo proprio di questo genere.
I fan del death metal sicuramente gradiranno la blasfemia e la brutalità di pezzi come “Sadistic Ritual Carnage”, “Revelations Of The Dead King” oppure “The Lair Of Cerberus”, pezzi che già dal titolo evocano l’immaginario, il background concettuale, della band, nella scia cara alla tradizione dei Deicide.
Buone la produzione e l’esecuzione, ottima l’intensità e il livello di violenza sonora. Un disco senza sbavature evidenti, che magari in molti catalogheranno come un disco noioso e ripetitivo, nonché privo di originalità, come se l’immortale sound di Deicide, Morbid Angel e Incantation avesse bisogno di essere ammodernato. Ai fan del Death Metal non frega niente dell’innovazione, vogliono solo un fottuto massacro!
I fan del death metal, tra i quali mi annovero, guarderanno oltre e continueranno a spaccarsi le ossa su pezzi mastodontici come “Ancient Grave Lands”, che rappresentano appieno l’essenza del Death Metal.
È grazie a bands come i Godless Rising che il Death Metal è sopravvissuto a tutte le mode, ed è grazie a queste stesse bands che non morirà mai.
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