Copertina 7

Info

Anno di uscita:2007
Durata:45 min.
Etichetta:Quam Libet
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. TRUE REBELLION
  2. BAPTIZED WITH FIRE
  3. SCHMERTZGARTEN
  4. NEVER ALONE
  5. IN MY DARKEST HOUR
  6. JUMP FOR JOY
  7. FOR WHAT IT’S WORTH
  8. DELIVER YOU BACK TO HELL
  9. W.P.D.
  10. ‘TILL LIFE DO US ONE
  11. THE WORLD HATES ME

Line up

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Dopo un breve periodo di silenzio, tornano i milanesi Boarders, conosciuti dai più per essere stati, per anni, tribute-band dei Megadeth. Con risultati eccezionali, tra l'altro. Ma come per tutte le tribute-band, è poi difficile scrollarsi di dosso il peso dell'influenza musicale del gruppo tributato. I Boarders lo fecero parzialmente con il promo del 2004, e ci riescono ancora di più con questo full-length "The World Hates Me", anche se non resistono alla tentazione di inserire una cover version di "In My Darkest Hour" dei Megadeth.
Questo dei Boarders è un album estremamente vario, che spazia dal thrash tipicamente bay area a passaggi heavy tout-court, figli dei più ispirati Judas Priest, come "Deliver You Back To Hell", ma senza tralasciare vecchi e immortali amori quali AC-DC o Thin Lizzy.
"The World Hates Me" è ben prodotto, suonato alla grande sia in fase solista (come sempre squisito il lavoro di Gigi) sia in fase ritmica, ma quello che porta i Boarders un gradino sopra a tante altre band italiane del genere è senza ombra la versatilità di Egi alla voce, capace di passare da un timbro roco ad acuti Halfordiani. "For what it's worth" o la ballata "Never Alone", o ancora "W.P.D.", sono esempi del songwriting dei Boarders, che non offre nulla di originale, ma che incanta per l'abilità nel gestire ed unire potenza e melodie tutt'altro che scontate.
Senza nulla togliere alla Quam Libet Records, credo che la band milanese meriti senza dubbio qualcosa in più, ma potrebbe "The World Hates Me" essere il trampolino giusto per un passo in avanti. Finalmente, aggiungo, dato che i Boarders vantano ormai una carriera quasi ventennale.
Last but not least, questo full-length della band milanese rappresenta un punto di svolta per un altro aspetto: le liriche. Ebbene sì, quest'album è frutto anche di una "conversione cristiana" del singer Egi, che ha portato la band ad abbandonare tematiche abusate e vetuste tipiche del thrash metal oltranzista e ad affrontare, indubbiamente con coraggio, tematiche cristiane, vero leit motiv di "The World Hates Me".
Recensione a cura di Lorenzo 'Txt' Testa

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