Disco di debutto per i nostrani Vlad In Tears, band laziale dedita ad un gothic metal che non disdegna passaggi heavy e che ha come componente portante, una tra tante, un discreto uso del piano, come la conclusiva e bellissima “My Last Dawn” testimonia.
In generale il sound della band, ben prodotto, è pervaso da una malinconia di fondo, frutto di melodie ricercate, armonie vocali spesso teatrali, solo parzialmente mitigate da una sezione ritmica che spesso è dura, quadrata.
Bellissima “Dark Theoreme”, dove una voce maschile supporta l’altra femminile, dando vita ad una sorta di sinfonia oscura dove le tastiere hanno un ruolo imprescindibile.
“Woods From Madness” ha un motivo che ricorda qualche altro pezzo più famoso, ma la band è brava a nascondere le influenze e a risultare personale, in un pezzo intenso, emozionale, in cui il singer Kris offre una prova eccezionale. Lo stesso discorso può essere fatto per “See Through The Darkness”, in cui però la componente heavy è preponderante.
Tuttavia le canzoni migliori, quelle più propriamente gothic, sono alla fine del disco, ovvero “As The Snow We’d Fall”, “After The End” e la già citata strumentale di piano. Pezzi nei quali l’anima melanconica e decadente del quartetto laziale prende il sopravvento, disegnando fragili paesaggi, delicate armonie, struggenti e interminabili attimi nei quali la poesia raggiunge vette altissime.
Un disco sicuramente non eccellente, ma molto buono e che ci consegna una band il cui futuro è decisamente roseo.
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