Fusion, hard rock e funky blues ecco gli ingredienti del primo disco solista strumentale di Massimo Izzizzari dal titolo significativo "Unstable Balance", un cd ispirato ai grandi della sei corde come Satriani, John Scofield, Mike Stern, Scott Henderson e altri. Un album che con oculata combinazione riesce a fondere e a produrre un lavoro tecnicamente lodevole e avvincente. Nonostante le inevitabili influenze dei guitar-hero citati, il chitarrista nostrano, riesce con successo nell’intento di realizzare, attraverso fraseggi personalissimi, uno scenario in grado di catturare con facilità l’ascoltatore più esigente, grazie ad un mix di tecnica e composizione di assoluta qualità e grazie all’apporto di melodie che accompagnano con successo ogni singolo brano.
Izzizzari riesce a tessere trame di notevole spessore senza cadere mai nella noia che spesso accomuna progetti musicali di questo tipo, mai autocelebrativo sempre vivo e dirompente. Inizio all’insegna del funky con il brano d’apertura "Unstable Balance", con un passaggio a temi più ambiziosi e articolati riconducibili a "Access Denied", "Wordgame" e "Television Man", composizioni tecnicamente complesse dal sapore progressive. Momenti fusion nell’accattivante "Freeze Frame" che strizza l’occhio all’immenso Frank Gambale. La chiusura è rappresentata dalla melodica "Teresa" dedicata alla figlia, un pezzo ricco di atmosfere dolcissime.
L’indiscussa bravura e il largo uso virtuosistico dello strumento, servono a definire questo cd una valida proposta musicale sopportata da una sezione ritmica in grado di contribuire con successo all’ottima riuscita dell’intero lavoro.
"Unstable Balance" è da considerare un positivo debutto che rende merito al giovane talento italiano che sarà sicuramente apprezzato dagli addetti ai lavori ma che, per grande versatilità compositiva, riuscirà a far breccia anche tra il grande pubblico, 60 minuti di grande ascolto e una cascata di emozioni. Un album che convince!