Siete amanti di Masterplan, Allen/Lande o Last Tribe? Allora “VII” fa proprio al caso vostro. Gli At Vance infatti propongono quello stesso misto di power neoclassico con tinture Hard Rock anni ’80 che ha fatto la loro fortuna come quella dei gruppi sopraccitati. Non c’è più Mats Leven dietro al microfono ma il giovane e talentuoso Rick Altzi(Treasureland), il quale fornirà un’ottima prova su questo disco. Oltre al leader della band e chitarrista Olaf Lenk, troviamo l’ex Helloween Mark Cross alla batteria e John “ABC” Smith al basso. I brani sono ben strutturati e dimostrano ottime idee compositive, ma ciò non dovrebbe sorprenderci dato che ci troviamo di fronte al settimo disco dell’ensemble. A partire dalle prime note di “Breaking The Night” ci si rende subito conto che Altzi vuole fare il Lande della situazione e ci riesce alla perfezione, data la somiglianza del suo timbro vocale con quello del cantante norvegese. Il vocalist riesce a sorprenderci sia nei brani più tirati e rocciosi quali “Golden Leaves” “Victory” o “Truth” sia nei momenti in cui è richiesto maggiore pathos come nel caso di “Lost In Love” o “Shiver”, mostrando una grande presenza vocale e versatilità, una merce rara di questi tempi. Gli altri tre lo seguono a ruota, ognuno interpretando al meglio il proprio ruolo, questo unito ad un’ottima produzione a firma dello stesso Lenk fa si che la nave teutonica At Vance prosegua a gonfie vele. Buon Ascolto!
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