Il Conte si fa maestro dei viaggi nel nord e creatore di immagini allucinogine e nere, inquietante esodo nelle foreste di Bergen. Uno dei migliori dischi ambient di sempre. Tutta l'aura depressiva del Conte è condensata in una serie di tracce leggere ed intense, un epitaffio della melodia. Un disco spontaneo e fuori dal mondo, blu e profondo. Molto influente per band del calibro degli Ulver.
al contrario del precedente, un disco stupendo, un viaggio disperato...
Capolavoro assoluto di immagini sonore...epico e visionario...
Il Conte continua con le sperimentazioni e con quest'album raggiunge una nuova vetta. Un album gelido, cadenzato, disperato. In poche parole un viaggio all'interno dell'animo inquieto dell'autore.