Un ritorno decisamente inaspettato quello di Mike Vescera, in passato ugola di band come Loudness, Reign Of Terror, Roland Grapow, Malmsteen e frontman degli ottimi Obsession, autori negli anni ’80 di due seminali dischi ed un imprescindibile mini cd. Il sound dei Palace Of Black, nuovo progetto del singer, si assesta su sonorità classicamente heavy metal pesantemente influenzate dai Black Sabbath del periodo di R. J. Dio; spesso il lavoro solista dell’axeman Paul Marko paga il dovuto tributo al maestro Tony Iommi con assoli di gusto quasi blues, sempre oscuri e decisamente ispirati. Purtroppo una registrazione pessima, in alcuni punti ai limiti del ridicolo soprattutto per quanto concerne la distorsione della chitarra, penalizza in maniera decisiva un lavoro comunque non convincente e decisamente povero d’idee. Vescera mostra di essere ancora in forma ma è il songwriting ad essere tedioso, monotono e scevro d’ispirazione; un disco evitabile, consigliato solamente ai cultori del sound anni ’80 più nichilista e tenebroso, pessimamente prodotto e suonato in maniera non esaltante.
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