Da grande fan degli
Ac/Dc ho sempre preferito l'era
Bon Scott ma è innegabile che con
Back In Black gli australiani siano stati fonte d'ispirazione per migliaia di gruppi e soprattutto nel Nord America la band dei fratelli Young sia stata replicata da una moltitudine di band, rivisitata spesso con un gusto ancor più da classifica, come nel caso degli esordienti
Cinderella di
Night Songs (1986), a cui si potevano aggiungere alcuni connotati degli
Aerosmith.
I Cinderella vengono da una dura gavetta spesa a suonare nei club per pochi dollari, ma proprio nel 1986 la sorte è benevola nei confronti della band, quando
Bon Jovi capita tra il pubblico di uno dei loro concerti e rimane talmente impressionato da raccomandarli alla
Polygram. Ma Bon Jovi va anche oltre, visto che su Night Songs, insieme a
Tony Mills degli
Shy, si occupa dei cori. Il successo è fulminante ed i Cinderella diventano star dell'hard rock americano, anche se parte della critica trova derivativa la loro musica. Ma lunghi tour negli Stati Uniti di spalla a
David Lee Roth, Bon Jovi e apparizioni ai
Monsters Of Rock europei convincono anche i più scettici che si tratta di una band di altissima qualità e
Tom Keifer sia un vero frontman.
Nel novembre del 1987 entrano in studio con il produttore
Andy Johns per registrare questo
Long Cold Winter che evidenzia una direzione più personale. Ma la sua pubblicazione viene ritardata e questo causa la cancellazione di un tour europeo con i
Judas Priest; fortunatamente grazie al tour con gli
Scorpions il danno viene riparato. L'album è inaugurato da
Bad Seamstress Blues/Fallin' Apart At The Seams dove la tradizione yankee fa subito la voce grossa ed è evidente come lo status della band sia cresciuto, e si sente soprattutto negli intarsi, leggi arrangiamenti, per un incrocio perfetto tra blues e hard rock.
Gypsy Road li riporta su sentieri già battuti in Night Songs, ma anche qui la perizia balistica sul coro sembra aumentata. Poi c'è la ballad
Don't Know What You Got che non teme confronti con i maestri Aerosmith.
The Last Mile gioca su un riff molto secco ed il refrain molto arioso che gli si contrappone, mentre
Second Wind è hard shuffle di grande precisione. La title track possiede addirittura riverberi pinkfloydiani ed è uno dei punti forti del disco e mette in mostra l'eccellente songwriting.
If You Don't Like It è superlativa con il suo riff zeppeliniano, roba da far concorrenza ai
Kingdom Come del debutto.
Coming Home è la seconda ballad del disco stavolta con una sensibilità più southern, mentre
Fire And Ice torna su territori hard rock suggellando un altro refrain memorabile.
Take Me Back, la più rock'n' rollistica in senso stretto del termine, chiude un album senza cedimenti di sorta.
Per il sottoscritto Long Cold Winter è il miglior disco dei Cinderella, altro esempio di un'epoca intramontabile.
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?