A sette anni da "Deal With The Devil", un album piacevole ma nulla più, torna sul mercato uno dei personaggi più noti della scena heavy americana. Questo "Appointment With Death", come sempre edito dalla Metal Blade, segna anche un cambio di look della band, in linea con le tematiche trattate nell'album.
Già, i testi; dopo aver scritto un album sul "diavolo", il buon vecchio Lizzy sceglie un tema assolutamente non abusato e particolarmente originale: la morte. Già questo basterebbe per farvi capire che questo nuovo album è un sunto di tutti i clichès, musicali e lirici, del più ortodosso heavy melodico di matrice statunitense.
"Appointment With Death" segna anche l'ingresso in formazione di Ira Black, malamente liquidato dai Vicious Rumors. Quello che spiazza è il che buon Ira, istronico e indubbiamente dotato, abbandona parzialmente lo stile solistico che lo aveva contraddistinto nei Vicious Rumors, per un sound più in linea con le caratteristiche storiche degli album i Lizzy Borden. Il risultato è: banalità. Sweep, passaggi powereggianti sparati a velocità smodate, ed una cascata di note senz'anima e senza personalità.
Musicalmente questo "Appointment With Death" è piacevole, ma non ha nulla che lo porti ad essere meritevole di particolari attenzioni. Canzoni scialbe, senza refrain particolarmente accattivanti, ed un'aurea di già sentito aleggiante per tutti i 50 e passa minuti dell'album. Se togliamo "Bloody Tears" e poco altro, non credo di ricordarmi di niente in particolare dopo svariati ascolti.
"Appointment With Death" finisce per essere un album banale, che per molti sarà piacevole, ma che se non ci fosse scritto sopra "Lizzy Borden" nessuno, perdonate lo stilnovismo, cagherebbe nemmeno di striscio. Sarà il solito nostalgico in naftalina, ma io torno a sentirmi il "The Murderess Metal Road Show", tutt'altro spessore.
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