Alzi la mano chi, tra i molti fans dei Kiss, non ha mai sognato di (tra)vestirsi come loro, salire su di un palco e, per una volta almeno, diventare “il demone vampiro”, “il gatto”, “l’extraterrestre” o il “figlio delle stelle” e infiammare, come i loro beniamini sapevano fare soprattutto ai “tempi belli”, platee smisurate, deliranti nei confronti di quel perfetto misto di spettacolo, seduzione e rock ‘n’ roll. Gli Still Alive, quella mano non l’avrebbero certamente alzata e anzi hanno reso reale quell’aspirazione che ritengo così unanime, dando vita ad una Kiss Tribute Band davvero competente ed accurata, che con questo Dvd dimostra tutta la sua devozione e la sua preparazione specifica, mettendo in piedi uno show assai ricco e rigoroso, nei costumi, nel make-up, negli effetti scenici e negli atteggiamenti.
Alberto Bartolini, Stefano Castagnoli, Simone Bucella e Alessandro Mazzoni (nei panni di Paul Stanley, Gene Simmons, Ace Frehley e Peter Criss) appaiono, così, assai credibili nei loro rispettivi ruoli e oltre ad una alquanto precisa riproduzione dei movimenti tipici dei loro idoli (frutto sicuro di un attento e minuzioso studio!), dimostrano pure una sostanziosa abilità dal punto di vista strettamente artistico, evidenziando buona tecnica complessiva e naturalezza.
Poco importa se la voce di Alberto, pur piuttosto soddisfacente, non riesce a “replicare” perfettamente il timbro straordinariamente intenso e virile di Paul Stanley e se il pubblico, sebbene piuttosto numeroso e “caldo” (tra l’altro, d’età media abbastanza bassa, un segno che il “Bacio” sa ancora attrarre anche le generazioni più giovani!) non è paragonabile a quello delle grandi arene americane: l’atmosfera è quella giusta, il “copione” è rispettato, e grazie ad alcuni dei molti hit immortali dei Kiss (ma anche alla bella “New York groove”, scritta da Russ Ballard e inserita nel primo disco solista di Ace Frehley del ’78), ai fuochi d’artificio, al fire breathing, all’immancabile blood spitting (“vogliamo il sangue …” urlano gli spettatori e Stefano “Simmons” glielo offre copioso, durante l’esecuzione di “God of thunder”) e alle sensuali ballerine che sporadicamente appaiono sul proscenio, la suggestione è pressoché completa.
Molto buona risulta la resa sonora e apprezzabile e professionale è pure la regia, che si permette “addirittura” alcuni efficaci ralenti, nei momenti maggiormente spettacolari del concerto (la chitarra di Simone “Ace” che fa letteralmente “scintille” in “Shock me” e l’esibizione da “sputafuoco” di Castagnoli nel finale di “Firehouse”).
Normalmente non sono un grande estimatore delle “band tributo” e continuo a pensare che sarebbe meglio, per un gruppo musicale che voglia affermarsi, rischiare qualcosa realizzando “[…] schifosi pezzi originali […]” (prendendo in prestito una definizione utilizzata da Chris Cole / Mark Wahlberg, nel famoso film “Rock Star”), ma questo dischetto versatile mi è senz’altro piaciuto, è godibile e, senza eccessive “paranoie”, diverte e coinvolge; quello che in fondo si chiede a questo tipo di cose.
Così, mentre aspetto di vedere gli Still Alive impegnati in qualcosa di loro (magari anche alimentati dalla nobile influenza Kiss-iana), Vi consiglio di procurarvi questo lavoro o, meglio ancora, avendone la possibilità, di andarli a vedere dal vivo...per un’oretta si può immaginare che la vita sia davvero fatta solamente di “Rock ‘n’ roll all night & party every day”!
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