Dopo i The Sun Of Weakness ancora grande gothic metal dall’Italia e dalla My Kingdom Music.
Gli Oblivio nella loro, relativamente, giovane carriera hanno già pubblicato un demo, “Songs For Unforgettable Suffering”, quindi questo “Dreams Are Distant Memories” rappresenta il loro debut.
L’idea di rappresentare la solitudine della società postmoderna prende forma nelle nove tracce del disco, sotto forma di un gothic/rock con melodie soffuse, languide, con voce inserita nella scia del canovaccio tracciato da Robert Smith, ma che sa anche essere più duro e veloce.
Un ruolo fondamentale lo hanno le tastiere, autrici principali di atmosfere malinconiche, distanti, spesso supportate dalle chitarre, mai troppo distorte, più sovente impegnate nel disegnare trame quasi progressive.
“Erased” è un pezzo assolutamente ricco di pathos, intenso, sofferto, struggente quando interviene il violino. Sebbene vengano citati i Katatonia come influenza, bisogna dire che gli Oblivio ci mettono molto del loro. “No Sense Of Me” si spinge ancora oltre, grazie all’intervento di female vocals e all’utilizzo della lingua italiana, che dona poesia e lirismo ad una composizione che è già all’apice per quanto riguarda fragile bellezza e disperato spleen.
Il disco è prodotto da Giuseppe Orlando dei Novembre ai suoi The Outer Sound Studios, anche questo sinonimo di garanzia, non solo, Carmelo Orlando offre la sua voce per la conclusiva e stupenda “Distant Memories”.
Il disco cresce con gli ascolti, acquistando forza, fino a non poterne fare a meno. Non voglio stare qui a citare ancora pezzi a casaccio. Dico solo che quest’inverno sarà indimenticabile per le anime solitarie, malinconiche, inquiete, nostalgiche, per chi ha un cuore di velluto e occhi lucidi. Da avere assolutamente.
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