Ho apprezzato parecchio il lavoro di Fredrik Nordström dietro i banchi di regia di alcuni dei migliori album degli ultimi anni (tra gli altri: In Flames, Dimmu Borgir, Hammerfall) ed anche quanto realizzato recentemente da Gus G. con i Firewind. Non avevo invece ascoltato "Dragonslayer", il debutto dei
Dream Evil uscito lo scorso anno sempre per la Century Media. Credo proprio che quest'ultima sia stata una pessima scelta, almeno è quanto mi viene da pensare dopo l'ascolto di "Evilized", ottimo esempio di Heavy Metal classico suonato con verve e convinzione. Il look dei cinque potrebbe far venire dei dubbi, ma i pezzi li spazzano via senza problemi: chitarre aggressive, toni epici, cori coinvolgenti e ritmi serrati, up tempo a gogò, un paio di ballad (una di troppo?): praticamente un enciclopedia dell'Heavy Metal. Ecco che qui sorge il dubbio, dove sono la personalità e l'originalità? Boh... sinceramente non lo so e nemmeno ci penso, troppo preso a gustare "Break The Chains" o "Fight You 'Till The End", brani aggressivi e coinvolgenti che lasciano ben poco tempo ad altre considerazioni. Qualche ripensamento mi viene però all'ascolto della ballad "Forevermore" e della simpatica ma sin troppo stereotipata "Made Of Metal", dove i Dream Evil sfidano i Majesty a chi si rifà più sfacciatamente ai Manowar. Di tutt'altro spessore "Live A Lie" e "Evilized", meno scontate e con un songrwriting più articolato, ma devo ammettere di essere stato preso in modo particolare dall'urgenza di un brano breve, veloce (con i ritmi dettati da Snowy Shaw) e tutto sommato semplice come "Invisible". Di tutto rispetto la formazione che circonda i due musicisti già citati in apertura, e se l'altro nome forte è quello del batterista Snowy Shaw (King Diamond, Mercyful Fate, Notre Dame...), troviamo anche due musicisti provenienti dalla cover band The Jerico Brothers e che hanno entrambi collaborato ai primi album degli Hammerfall, il bassista Peter Stalfors e sopratutto il cantante Niklas Isfeldt. Quest'ultimo è la vera sorpresa dei Dream Evil, voce potente e piena, dal bel taglio melodico, che talvolta richiama quella di Andi Deris e più spesso quella di Klaus Meine. Ad esempio "Children Of The Night" profuma parecchio di Scorpions, tirati in ballo anche dalla conclusiva "The End" e dall'accattivante refrain della già citata "Live A Lie". Vista la presenza di Fredrik Nordström non è il caso di soffermarsi sulla produzione, ma una bacchettata sulle dita per la copertina gliela devo dare: capisco che l'autore sia lo stesso, ma non ricorda troppo quelle degli Eidolon?
Già l'originalità eheh... rimettiamo su "Invisible"!!
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