“
Down” è semplicemente il disco della svolta, il Death è ormai solo un bellissimo ricordo, e i
Sentenced iniziano quel viaggio che li porterà a codificare un nuovo genere e che troverà il naturale approdo nel monumentale “
FROZEN”.
Ville Laihiala, è il cantante con il timbro piu’ malinconico e grintoso allo stesso tempo che io abbia mai sentito,e la sua voce sembra essere nata per rendere vive le liriche di Sami Lopakka, inoltre nessun cantante riesce, da un punto di vista emotivo e non tecnico, a toccare le mie corde piu’ profonde, questo forse puo’ spiegare la mia idolatria nei suoi confronti.
La rabbia e la disperazione ci colpiscono subito grazie a “
Noose”, ma è la traccia numero quattro quella che piu’ di ogni altro accende il mio animo…"
bleed"si può’ benissimo collocare tra i capolavori assoluti del gruppo finlandese, e a dispetto del ritmo tambureggiante, che ad alcuni puo’ ricordare anche il sound degli Iron Maiden, il testo è un’autentica pugnalata al cuore. "
I'll Throw the First Rock" è un altro capitolo assai piacevole di questo lavoro grazie ad una linea melodica accattivante, ad un coro coinvolgente ed ad uno splendido uso delle chitarre. A questo punto pero’ tralascio il lato descrittivo per fare una considerazione sul perché per me i
Sentenced sono i
Sentenced.
Mille gruppi scrivono di disperazione, rabbia, morte, malattie, perdenti, destini inevitabilmente segnati dal male..ma allora perché loro sono diversi? Perché per me tutto questo è amalgamato con altri temi quali la lotta, la voglia di rivalsa, il “non mollare mai”,e soprattutto con una forte dose di ironia che fa convivere in maniera “deliziosa” questi stati d’animo tra loro cosi contrastanti.