Molto si è detto e scritto attorno alla decisione di Tony Iommi e Geezer Butler di reclutare Vinnie Appice e Ronnie James Dio per il progetto denominato Heaven and Hell. Se i presunti veti di Ozzy Osbourne hanno costretto i quattro ad adottare un monicker fittizio, è evidente che tale forzatura non ha ingannato proprio nessuno: questi sono i Black Sabbath, punto e basta!
Ho già detto tutto quello che dovevo recensendo la loro spettacolare esibizione al Gods of Metal di quest’estate. Questo doppio cd/dvd racchiude il concerto che la band ha tenuto nel marzo di quest’anno nello storico Radio City Music Hall di New York (probabilmente una delle sale da concerto più famose del pianeta), e presenta una performance leggermente più ricca (quattro canzoni in più), rispetto a quella ammirata sul suolo italico.
La qualità audio e video del prodotto è assolutamente superba, così come superba è la prestazione dei nostri, che sciorinano con enorme soddisfazione quasi tutti i pezzi più belli di questa fase particolare della discografia dei Sabbath. E’ dunque l’occasione per risentire non solo perle leggendarie come “The mob rules”, “Neon knights”, “Die young”, “The sign of the southern cross” (forse l’apice assoluto mai raggiunto da questa formazione) ma anche cose validissime provenienti dal sottovalutato “Dehumanizer”: sinceramente, trovo che “I” e “After all” non abbiano assolutamente nulla da invidiare ai loro più blasonati predecessori.
Il pubblico non è particolarmente scatenato, ma ascolta attento e rapito e sottolinea con applausi assordanti la fine di ogni brano. Da parte sua Dio si prodiga in ringraziamenti ai fan per la loro fedeltà dimostrata nel corso degli anni.
Un concerto impressionante dunque, da cui risulta praticamente impossibile staccarsi. A voler trovare per forza qualcosa che non va, potremmo dire che è impossibile non notare l’età che avanza: al di là della mobilità di Tony e Geezer (che non è mai stata proprio eclatante), anche Ronnie sembra avere qualche problema con la sua voce di tanto in tanto. Inoltre, a risentirle bene, le nuove “The devil cried” e “Shadow of the wind” avrebbero più volentieri potuto lasciare il posto a qualcos’altro di più datato, ma sono solo dettagli in fin dei conti.
Adesso, sinceramente, non so cosa succederà in casa Black Sabbath: si parla di un nuovo tour con Ozzy, qualcuno vocifera persino di un disco in studio. Da parte mia non posso che augurarmi che rimangano sul palco ancora per molto: sarà stata pure solo un’operazione nostalgica, ma ha dimostrato in pieno che il vero heavy metal è questo, prendere o lasciare.
Acquisto obbligatorio per tutti, vecchie e soprattutto nuove generazioni…
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