Copertina 8,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2007
Durata:48 min.
Etichetta:Locomotive
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. NEW REVELATION
  2. FREEDOM WAR
  3. PENTECOSTAL BOUND
  4. BASTARD SON
  5. WAITING FOR THE MASTER
  6. PLANET EARTH
  7. QUISLING
  8. COLD WAR SURVIVOR
  9. THE GATES OF LIGHT
  10. SHORES OF SOLITUDE
  11. MERCENARY MAN

Line up

  • Nils Patrik Johansson: vocals
  • Joachim Nordlund: guitars
  • Martin Haglund: guitars
  • Jockim Roberg: keyboards
  • Mika Itaranta: bass
  • Johan Lindstedt: drums

Voto medio utenti

FOR THOSE ABOUT TO ROCK ...
Gli Astral Doors continuano nel loro viaggio tra le stelle, "là dove altri saranno pure arrivati prima di loro", ma anche con il loro quarto album questa formazione svedese dimostra di avere una marcia in più. Forse due.
La loro avanzata prosegue, infatti, trionfale tra sonorità Heavy Metal e Hard Rock, e con un così strepitoso Nils Patrik Johansson (lo ricordiamo anche con Wuthering Heights e Lion's Share) non poteva essere altrimenti. E gli Astral Doors partono subito in quarta con la titletrack, "New Revelation", energica e con un refrain coinvolgente, dove per la prima volta si fa sentire, sopratutto a livello di guitarwork, anche l'influenza degli Iron Maiden, che si aggiungono ai "soliti" numi tutelari del gruppo: Rainbow, Deep Purple e Black Sabbath. Non mollano certo la presa le seguenti "Freedom War" (e qui fanno capolino pure quegli "ohohoho" di stampo maideniano) ed una "Pentecostal Bound" scattante e smaccatamente seventies.
Come già avvenuto in occasione dei precedenti lavori, va sottolineato come non sia tutto merito del solo Nils Patrik Johansson, dato che anche gli altri musicisti si rendono autori di prestazioni d'altissimo livello. E questo vale pure per "Bastard Son", il brano d'atmosfera del disco (immaginate i Whitesnake più energici), sempre lontano dall'essere melenso e banale o l'evocativa "Waiting for the Master", dove Johansson sfiora vette che finora erano state toccate solamente da Ronnie James Dio.
Mika Itaranta (batteria) e Johan Lindstedt (basso) sono letteralmente devastanti su "Planet Earth", che ad un incedere decisamente aggressivo contrappone un refrain più arioso, un brano che dal vivo troverà certamente unanimi consensi. Sulla stessa linea di condotta si incanalano poi "Quisling", l'ottima "Cold War Survivor" (la mia preferita, dalle interessanti ed azzeccate intuizioni vocali), "The Gates of Light" (con qualcosa dell'ultimo Ozzy Osbourne) e la settantiana "Shores of Solitude", prima dell'ennesimo salto di qualità che giunge con la conclusiva "Mercenary Man". Introdotta dall'atmosferico e teatrale Hammond suonato da Jockim Roberg, quest'ultima canzone si rivela un potente ed epico mid-tempo che si riallaccia alla tradizione dei Black Sabbath (quelli degli anni '80) e del miglior R.J. Dio solista.
Una manciata di canzoni in grado di suscitare emozioni e rievocare quelle atmosfere a suo tempo assaporate e che sembravano poter essere andate perdute. Fortunatamente non lo erano.
... WE SALUTE YOU!
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti
Astral Doors

Un buon disco e finalmente la band riesce in parte a creare un proprio sound a differenza dei precedenti dischi

Grandi!!

Gran bel disco! A pensarci bene, forse preferisco "Astralism", però è un gran bel lavoro in stile Astral Doors, con almeno due o tre pezzi che sfiorano il capolavoro (vedi title track!)...

buon lavoro

grande Nils Patrik Johansson come sempre e l'album non è affatto male.. però non riesce a rimanere molto nel mio stereo cosi gli posso dare solo 3 stelline

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 11 dic 2007 alle 10:07

la canzone d'apertura è favolosa!!!!!!!!!!

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