Cosa ci si può aspettare da una band che suona Metal estremo proveniente dal Giappone? Di tutto, e dopo aver ascoltanto queste Gallhammer (si avete intuito bene, è un incazzato terzetto tutto al femminile) credo non ci siano più limiti. Con questo Ill Innocence le ragazze giungono al secondo capitolo della loro discografia, e sotto le ali protettrici della Peaceville Records, quindi niente male, come è inoltre naturale aspettarsi da un'etichetta simile una certa qualità di fondo. Ecco su questo ultimo punto bisogna soffermarsi un momento, perchè a fronte del loro Black Metal sporco e primitivo tinteggiato ogni tanto di Doom Metal e spirito vagamente Thrash Metal non c'è poi tanto aggiungere. Se proprio devo andare a trovare un difetto a questo Ill Innocence è la lunghezza, cinquanta minuti per uno stile così scarno e ripetitivo, assolutamente non innovativo è un poco troppo. Se le Gallhammer avessero avuto la coscienza di ridurre la durata delle canzoni come per l'opener At The Onset Of the Age Of Despair per concentrarsi con più efficacia sull'impatto ne sarebbe uscito fuori un prodotto sicuramente migliore. Ormai i giochi sono fatti e non si può tornare indietro, ma si può andare avanti con le prossime pubblicazioni. Poi diciamolo chiaramente, già il fatto che sono tre ragazze provenienti da una paese così lontato dalle tentazioni del Black Metal (si lo so i Sigh di una volta...) attira molto le fantasie dei fans, non quelle erotiche perchè non è che siano Silvia Saint, Aria Giovanni e Jenna Jameson ma questo non toglie che possano in futuro dimostrarsi al pubblico con più personalità.
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