Copertina 6,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2008
Durata:48 min.
Etichetta:Metal Heaven
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. FLY TO THE SUN
  2. NEVER SEEN BEFORE
  3. BAD DREAMS
  4. BACK FROM THE LIGHT
  5. NO MATTER THAT
  6. AS THE RAIN FALLS
  7. DOUBLE CROSS
  8. RING OF FIRE
  9. THE WRONG SIDE OF ME
  10. SHADOWS IN THE RAIN
  11. THE HEALER TALKS
  12. SEASONS IN THE SAND

Line up

  • Jordi Sandalinas: guitars
  • Rick Altzi: vocals
  • Patrick Johansson: drums
  • Mick Cervino: bass
  • Elias Holmild: keyboards

Voto medio utenti

C’è un modo praticamente infallibile per decidere se “Fly to the sun” è meritevole di un investimento economico. Basta rispondere a questa semplice domanda: “Siete alla ricerca dell’ennesimo Cd di hard ‘n’ heavy di matrice classica ottimamente eseguito e interpretato, benché sostanzialmente privo di personalità propria?”. Qualora la risposta sia affermativa, fate vostro senza indugi di sorta il secondo lavoro del gruppo capitanato dal talentuoso chitarrista spagnolo Jordi Sandalinas, poiché troverete tecnica adeguata, decorosa forza espressiva e buone melodie.
Se invece cercate una qualche scintilla creativa anche dove abbondano i déjà vu, una capacità nel songwriting che possa impossessarsi dei dogmi della “tradizione” e svilupparli con temperamento e carisma, beh, forse sarebbe meglio identificare delle soluzioni maggiormente costruttive per impegnare i Vostri preziosi soldini.
Detto questo, “Fly to the sun” non può essere definito un brutto disco; Jordi è un eccellente musicista, sensibile e preparato, e anche il resto del personale esecutivo sa il fatto suo, forte di un curriculum di rilievo (Rick Altzi negli At Vance, Patrik Johansson con Malmsteen, Mick Cervino al servizio dei Blackmore’s Night ed Elias Holmild tastierista per i Dragonland), ma com’era già accaduto nel debutto del 2005, l’iberico e i suoi collaboratori non riescono a liberarsi da una dipendenza troppo evidente per passare inosservata e che difficilmente li potrà salvare dall’indifferenza in un mercato dove recessione, competitività “selvaggia” e affollamento, richiedono ben altre peculiarità per aspirare ad una decisiva emersione.
Un vero peccato, perché ritengo i Sandalinas una formazione in grado di nutrire ambizioni sicuramente più elevate, se solo non si accontentasse di interessare gli infervorati “patologici” di questi suoni o quelli che, eventualmente, non hanno mai sentito parlare (!) di Rainbow, Whitesnake o dei loro migliori discepoli.
In tale situazione, “Fly to the sun”, “No matter that”, “As the rain falls”, “The healer talks” e l’intensa “Seasons in the sand”, rappresentano gli episodi maggiormente ispirati dell’albo, mentre non convincono troppo gli accenni di una modesta “modernizzazione” rilevabili in “Ring of fire”, fatto che sembrerebbe consigliare ai nostri di continuare a lavorare sulla materia che conoscono meglio, lasciando stare esperimenti estranei alla loro vocazione naturale.
Coraggio ragazzi, avete i mezzi per poter fare molto di più e magari “volare” a conquistare quel “sole” di una validità artistica superiore dal quale oggi sembrate ancora essere un po’ troppo lontani.
Recensione a cura di Marco Aimasso

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.