Ammetto di non essere riuscito a scoprire molto dei Broilers Vanitas, che non conoscevo, eccetto che si sono formati nel 1992 ma che si tratta questo del primo album.
I cinque arrivano da Dusseldorf, in quella Germania in cui ormai spopola da anni un certo tipo di punk, se contaminato meglio ancora.
E questo è ciò che fanno proprio i Broilers Vanitas, che si buttano in un mix azzardato di punk rock, rockabilly, reggae, ska e altro ancora.
Cantato rigorosamente in tedesco, quindi assolutamente incomprensibili per gli ignoranti come me, una produzione più che egregia ed un etichetta dietro che non ha oggi rivali nel campo dell'underground alternative trasversale al mondo del punk & rock'n'roll: la People Like You.
Questo "Recordings", tanto strombazzato, è dunque il punto di arrivo, per ora, di una quindicennale carriera di ragazzi che non arrivano ancora ai trenta, e viene lanciato sul mercato come una carta sensazionale da giocare.
In realtà non fa urlare assolutamente al miracolo, dato che manca proprio della sua capacità di coinvolgere; un songwriting banalotto ed il cantato di Sammy, melodicamente scontato e timbricamente inutile, sono i due punti di debolezza che ci accompagnano per tutti e diciannove i brani del lavoro.
Difficile che la People Like You faccia un passo falso, infatti i fans della band (un numero veramente cospicuo in Germania) apprezzeranno questo "Recordings"; noi che da esterni possiamo permetterci un po' più di senso critico possiamo tranquillamente definirlo una noia mortale.
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