Noia. Ecco la prima parola che mi viene in mente dopo aver ascoltato questi Francesci Breakdust al loro primo album intitolato Mutilated Earth. Il loro genere musicale non è molto incline alla sperimentazione, ma loro ce la mettono pure tutta per rimanere impantanati nelle solite soluzioni stilistiche che si trascinano da anni ormai. Sto parlando di Thrash/Death Metal, quello più classico a ormai direi anche abusato. Che ci sappiano fare con gli strumenti nessuno lo mette in dubbio, come anche la produzione è sporca e rozza al punto giusto, quello che però viene a mancare sulla lunga distanza è l'idea vincente. Le canzoni scorrono via senza lasciare traccia, se non vuoto e noia. Gli Breakdust dovrebbero trovare una strada più originale e personale, compito non facile quando si parla di un genere come il loro, ma non possono nemmeno sperare di cavarsela così. Poi se c'è una cosa che proprio da il colpo di grazia a questo disco è l'eccessiva durata complessiva, praticamente cinquanta minuti così sono quasi una impresa titanica, ci sono brani che potevano durare esattamente la metà. Qualcosa di buono esce da Growth Of Intolerance, che presenta soluzioni un tantino più vive ed eterogenee. Da buttare letteralmente nel cesso la copertina, sino ad ora premio schifezza 2008 in questo settore.
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