Copertina 7,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2008
Durata:57 min.
Etichetta:Candlelight Records
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. DESCENSION
  2. SEANCE IN A WARRIOR'S MEMORY
  3. VIRAL KINESIS
  4. COGNITION OF REBIRTH
  5. SERPENT RECOIL
  6. A SHOWER OF IDOLS
  7. REFRACTIONS AF AN EXPLODED SINGULARITY
  8. VOMITORIUM ANGELIS

Line up

  • Wrath Sathariel Diabolus: bass/vocals
  • Sanguine Mapsama: guitar
  • The Carcass: drums

Voto medio utenti

Sono addirittura al quarto disco questi Averse Sefira, il primo per la Candlelight Records, che deve avere intuito bene la portata di questa band, impregnata del più incazzato Black Metal in stile Svedese, quindi generalmente prodotto in maniera migliore, e con dei suoni all'altezza. La provenienza però è ambigua, ossia gli Stati Uniti d'America, e non fa strano nemmeno se in formazione è presente l'ex cantante dei Krieg, oscura entità del panorama Americano. Oltre l'oceano con lo scorrere del tempo sembra che stiano digerendo la lezione Europea e quindi il loro livello qualitativo si è alzato notevolmente, e questi Averse Sefira sono qui per testimoniarlo. Advent Parallax non cambierà nemmeno di un millimetro la storia del Black Metal, però è innegabile che sia un disco potente e con gli attributi dovuti. Unica pecca forse è l'eccessiva durata dei brani, spesso volentieri sopra i sette minuti, ma va considerato anche come un dettaglio questo fattore, soprattutto alla luce di una spontanea e genuina cattiveria che li caratterizza. Descension, Seance In A Warrior's Memory e Cognition Of Rebirth sono degli ottimi biglietti da visita. Come già detto trattasi di Metallo Nero puro e incontaminato, dove taglienti chitarre imbastiscono un assalto continuo nei confronti dell'ascoltatore, salvo qualche rallentamento che spezza i toni e fa respirare un poco. Setherial e i Dark Funeral forse i punti di riferimento maggiori, in ogni caso un buon album che farà la gioia degli appassionati.
Recensione a cura di Andrea 'BurdeN' Benedetti
Umh...

Si i deathspell omega, però non sono molto d'accordo, gli ultimi deathspell sono più cervellotici, qui mi sembra ci sia più un approccio tradizionale e diretto, no?

errore di parallasse...

il disco si rifà agli ultimi deathspell omega soprattutto per la dissonanza e la complessità (che comunque gli averse sefira hanno sempre posseduto, sin da homecoming's march) alle quali va aggiunto un tocco di epicità e molta voglia di sperimentare soluzioni nuove per il genere (sarà perché sono texani?). per me merita molto. il futuro del genere é già qui. forse.

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 13 mar 2008 alle 23:52

cerchero' di spiegarmi meglio: gli averse sefira sono un gruppo secondo me, sui generis, a se stante. già con il debutto suonavano un black metal minimalista eppure non raw né velocissimo né furibondo (e pieno di stacchi, di momenti epici, di effetti speciali) e le loro canzoni duravano 7-8 minuti (cosa che fanno tutt'ora). con il passare del tempo il minimalismo diventa qualcosa di molto complicato (vedi il loro penultimo - tetragrammatical astygmata - a mio parere uno dei dischi bm piu' difficili del globo terracqueo) e di ancora piu intrigante. nel 2008 la loro formula bizarra (minimalismo intricato) si affina e raffina (forse centra la candlelight?) ed il risultato diventa qualcosa di simile ai deathspell omega attuali (a cui devi pero sottrarre il carattere ambient e aggiungere, come detto. l'epicità). l'atonalità, la dissonanza sono le stesse. i cammini naturalmente diversi. poi puo' darsi che mi sbagli, ma io 'sta influenza setherialiana e dark funeraria non ce la sento...:-) ci sta anche che ce ne freghiamo dei riferimenti e ci godiamo il disco, visto che é un buon disco.

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