Tempo di nuove band, nuovi mix sonori e nuovi incontri, fortunati o meno questo sarà il pubblico a decretarlo, intanto per i Kingdom Of Sorrow con il loro esordio omonimo giurano di mettercela tutta. Questo gruppo musicale vede nelle proprie file militare un certo Jamey Jasta (già voce degli Hatebreed) e giusto per citarne un altro Kirk Windstein, ascia dei Down con Phil Anselmo dietro al microfono e anche chitarrista dei Crowbar, gente qualunque insomma. I Kingdom Of Sorrow come è facile intuire si vanno a muovere in quel pantano sonoro denominato Sludge, con fugaci quanto genuine scorie tipicamente Hardcore, un elemento inevitabile vista l'estrazione stilistica del singer, mi sto riferendo ad un brano come Led Into Demise, potente quanto marcio. Partendo dalla copertina il disco si presenta con tutti i suoi toni minacciosi e oscuri, ma è nella musica che questo elemento trova lo sfogo maggiore, senza mai esagerare e attenendosi ad un livello di scrittura più che discreto riescono a mettere su un lotto di canzoni gustose e grezze. I soliti elementi tipici di questo genere ci sono tutti, dai rallentamenti, sino a delle accelerazioni nemmeno poi tanto esagerate che essendo inserite a dovere rendono il tutto però più dinamico, senza nulla togliere a quella atmosfera che sa tanto di sudore e passione. Da segnalare le belle Screaming Into The Sky (massiccia e poderosa), ma anche Hear This Prayer For Her e Piece It All Back Together, insomma per tutti i gusti e disgusti. Ovviamente le sferzate Hardcore sono in netta minoranza, quindi mi sento di consigliare questo primo album più ai fans di Crowbar e Down, o più generalmente a tutti gli amanti della buona musica.
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