I Murderdog, sebbene formatisi solo nel 2005, sono composti da quattro musicisti liguri con parecchia esperienza alle spalle, tra cui è d’uopo citare i Detestor, nei quali prestavano la loro opera il singer Ale e la chitarrista Paola. L’operazione nostalgia è completata dal fatto che il disco esce per la risorta Dracma Records, etichetta storica caduta nell’oblio.
Questo “God Red Rum”, che non è altro che il moniker letto all’incontrario, citando tra l’altro “red rum”, il sogno ricorrente del figlio di Jack Torrance in Shining, è un disco veramente valido, il quale non si fa specie di mostrare il proprio background thrash/death metal, che oltre a rifarsi alle bands di origine, cita anche gli At The Gates e tutto il filone dello swedish death. A questo si aggiungo una componente “core”, abbastanza moderna, avvertibile soprattutto in certi patterns di batteria quadrati, che rimandano a bands come gli Unearth.
I breaks ritmici sono sicuramente la parte più convincente di questo disco, perché mettono in mostra una violenza sonora difficilmente sostenibile. Nel disco compaiono anche clean vocals, volte a mitigare lo screaming di Ale, spesso monocorde.
Buona la produzione ed in generale l’atmosfera che pervade il disco, la quale, a dispetto della componente modernista, è ben radicata nel metal più tradizionale, contribuendo a conferirgli un certo fascino. Non bisogna, inoltre, mettere da parte il fatto che la band talvolta mostra derive sulfuree, assimilabili a certe cose dei conterranei Necrodeath.
In definitiva un disco più che buono, non originalissimo, ma dannatamente efficace.
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