Finalmente è tornato, lo stavo aspettando da molto, colui che riesce a rendere reali i peggiori incubi notturni dell'umanità, colui che ha fatto della musica una vera perversione animale, sporca e lurida. Sto parlando del Danese Nortt, ossia l'oscurità fatta musica, il male di vivere nella sua concezione più pura dal punto di vista artistico. Mi rendo conto immediatamente che la sua musica non è affatto di facile fruizione, come sono completamente lucido sul fatto che a molte persone non dica nulla lasciando anche abbastanza indifferenti, ma vi confesso che se solo ci si concentra un momento su quello che vuole esprimere è un' esperienza che prende corpo dentro e fuori di voi. Galgenfrist in poco più di 45 minuti di ansia totale invade l'aria rendendola satura e infetta, stavolta il Black Metal propriamente detto viene completamente accantonato per dare sfogo totale a sette composizioni in cui a dettare le regole sono un Funeral/Doom Metal talmente oscuro da invadere spesso e volentieri i sentieri della musica Ambient, quella nera e senza speranza. E' completamente inutile quanto gratuito stilare un track by track perchè Galgenfrist è un monoblocco emozionale che va vissuto tutto di un colpo, vive propriamente per essere capito ed apprezzato nel suo insieme indivisibile. Quanto vorrei poter vederlo dal vivo insieme agli Esoteric e ai nostrani Void Of Silence, sarebbe la morte totale.
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